Ritorno al passato. Il sindaco Nicasio Di Cola e a sorpresa ritira le dimissioni annunciate presentate a fine luglio.
Un colpo di teatro quando già le forze politiche stavano lavorando per cercare accordi e alleanze in vista di una possibile tornata elettorale. Ed invece a 24 ore dalla scadenza per la ratifica dell’atto ecco il ritorno in scena di Nicasio.
Di Cola aveva mollato tutto poiché, avendo perso la maggioranza consiliare, «non c’erano più le condizioni politiche per amministrare con serenità», aveva spiegato. Adesso Di Cola torna alla guida della giunta del borgo medievale pur non avendo i numeri, almeno ufficialmente.
Nonostante i durissimi scontri nell’aula «Mico Geraci», ad onor del vero, fin da subito Di Cola non aveva chiuso le porte ad un possibile accordo. Ai numerosi commenti ricevuti su Facebook con l’invito a ripensarci, rispondeva: «non dico no a priori, ma occorre un grande senso di responsabilità da parte di tutti e ristabilire un clima di serenità».
Determinante pare sia stato l’incontro di questi giorni con Domenico Porretta, pediatra e politico di lungo corso, attualmente consigliere comunale alla guida di uno dei gruppi d’opposizione. Un colloquio che getterebbe le basi per una linea d’opposizione costruttiva, dal momento che l’assessore alla manutenzione Giovanni Alongi, recentemente, ha aderito a Diventerà Bellissima, movimento politico fondato da Nello Musumeci al quale appartiene anche Porretta.
Eppure il primo cittadino fa emergere solo fra le righe questa congiuntura politica, motivando invece la marcia indietro al suggerimento dei concittadini e soprattutto per scongiurare il commissariamento del comune, circostanza che, a suo dire, avrebbe messo a rischio i fondi di ben 11 progetti già finanziati all’ente.
«Non c’è nessun accordo, ma io non mi voglio far condizionare da nessuno – dichiara Di Cola – Ho fatto una mia proposta: due assessori li sceglie il sindaco e due li sceglie il consiglio comunale. Il consigliere Porretta, che in seno al consiglio ha un suo gruppo autonomo, è favorevole, anzi è contento perché sarebbe l’occasione per togliere questi contrasti tra giunta e consiglio. Al consigliere Salvatore Comparetto ho proposto di fare lui l’assessore al bilancio, ma lui non ha accettato, né ha accettato la proposta di nominare loro (consiglio comunale ndr) due assessori. Cercherò di convincerlo ancora nelle prossime ore. Io non posso andare oltre! Vorrà dire che eventualmente ci confronteremo in consiglio comunale».
Sui social Comparetto sostiene che «un accordo era stato raggiunto. Chi si è tirato indietro ne risponde direttamente. Non si possono addossare le responsabilità agli altri quando non si mantiene un accordo raggiunto», riferendosi forse al fatto che il sindaco, prima delle dimissioni, in un primo momento, aveva accettato di azzerare la giunta e di far indicare tutti gli assessori al consiglio comunale.
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