Il sindaco di Caccamo Nicasio Di Cola ha presentato le dimissioni attaccando il consiglio comunale. Ha detto di essere stato ricattato e di avere scelto la propria dignità di uomo alla carica di primo cittadini.
Pubblichiamo la replica dei consiglieri comunali che rispediscono al mittente le accuse del ricatto.
Ci rendiamo conto sempre di più di come sia veramente difficile stabilire la verità.
Ci proveremo in questo comunicato parlando solo dei fatti e nient’altro.
Il 7 luglio il Sindaco, mentre era in riunione con i suoi assessori, telefonava al Presidente del Consiglio e ai Capigruppo convocando una riunione per giorno 9 luglio alle ore 17.
In questo incontro, dopo un proposito di collaborazione per il bene della città da parte di tutti, il Sindaco proponeva al Consiglio di condividere la scelta del 4^ assessore mancante.
L’intero Consiglio proponeva, invece, di iniziare un nuovo percorso, con una “giunta di salute pubblica”, composta da tecnici per portare a compimento la legislatura per gli ultimi 2 anni.
Iniziava, così, un periodo di trattative in cui gli assessori cercavano in tutti i modi di trovare un accordo, provando a fare ragionare con il sindaco.
Dopo un momento molto travagliato, lunedi 27 Luglio il consigliere Porretta veniva chiamato dagli Assessori, in presenza del Sindaco, affinché comunicasse all’intero Consiglio l’accettazione da parte del Sindaco della proposta avanzata dai consiglieri comunali per formare una Giunta di ” salute pubblica”.
Gli assessori erano favorevoli alle dimissioni per ristabilire un clima di quiete e collaborazione.
Mercoledì lo stesso Sindaco manifestava la sua intenzione a voler continuare il suo mandato di Sindaco per il bene della città.
Giovedì pomeriggio, 30 luglio, alle ore 17.03, disconoscendo l’accordo di qualche giorno prima, il Sindaco protocollava le proprie dimissioni ignorando l’ impegno assunto con i propri Assessori e con l’intero Consiglio Comunale.
Le dimissioni avvenivano nello stesso giorno in cui era stato convocato il Consiglio Comunale per votare l’approvazione dell’aumento di oltre il 40% della tassa rifiuti, conseguenza delle Sue scelte non condivise con la Giunta né con il Consiglio Comunale.
Durante il Consiglio comunale sulla sua pagina Facebook pubblicava un comunicato di dimissioni pieno di menzogne e accuse.
Nessuno ha ricattato nessuno. Nessuno ha imposto niente a nessuno.
Ma quando non si conoscono o si fa finta di non conoscere i principi basilari del confronto politico e della democrazia succede tutto questo.
Questa è la verità basata su fatti tangibili e vissuti di cui ci assumiamo la totale responsabilità della veridicità.
Il resto sono solo chiacchiere.
La storia dirà chi aveva torto o ragione.
I Consiglieri Comunali.