“Su questo c’è la massima attenzione del governo. Ritengo il richiamo più che legittimo, ce ne faremo carico, avverto su di me questa responsabilità. E’ un richiamo autorevole, non mi spingo a dire fondato, ma sicuramente merita una risposta e deve nascere da un organizzazione interna del governo e della burocrazia”. Così il presidente della Regione, Renato Schifani, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sulla delibera con la quale la Corte dei Conti ha suggerito alla Regione di intensificare i controlli sugli appalti e sulla spesa del Pnrr.
“Burocrazia lenta, vedo cose strane”
“Trovo una burocrazia collaborativa, a volte non dico omissiva, ma non totalmente pronta sulle dinamiche delle azioni – ha aggiunto Schifani – Il mio impegno quotidiano si muove su varie direttrici: confronto col governo nazionale, quello con gli assessori per gestire le scelte strategiche per il territorio e con la burocrazia che ogni tanto mi preoccupa per certe lentezze che non riesco tra poco più a tollerare. Non faccio crociate nei confronti di nessuno, non è nel mio carattere, ma da qui alla scadenza dei contratti dei dirigenti è evidente che ci sarà una valutazione della Presidenza su quello che è stato il rendimento dei direttori. Succedono cose strane, lettere che partono per errore con un ritardo di 20/25 giorni. Vivo male queste situazioni, tutto diventa complementare: si parte dalle piccola omissioni e si arriva al pericolo. Su questo non farò solo delle riflessioni ma assumerò determinazioni”.
“Non faremo mai precari. Forestali? Valutiamo le carte”
“Questo governo non creerà un solo precario, non nascerà mai alcuna cooperativa e anzi lavoriamo per chiudere la stagione del precariato”, ha poi detto Schifani. “Sto cercando di capire cosa sia successo al concorso per il Corpo dei forestali, ieri ho chiesto, da avvocato, di potere vedere le carte, e le studieremo. La stampa per carità fa il proprio dovere. Qualcuno dice che Schifani tentenna, ma io sono abituato ormai a tutto e il contrario di tutto, questo non è nemmeno giornalismo d’inchiesta. Ci sono tante persone che hanno eseguito delle prove e sono titolari di un interesse legittimo ed estranee a ipotetiche azioni illegittime di altri e dobbiamo quindi capire se possano essere coinvolte o meno. Il tema è delicato, c’è il diritto, il problema non è quello giornalistico annulliamo o no il concorso”, ha continuato il governatore.
“Io non mi sottraggo a nulla e non tentenno, ma voglio fare le cose per bene – ha aggiunto il governatore – Le critiche dei giornali le lasciamo scivolare, ormai leggo poco, preferisco certe volte non leggere e lavorare. Mi confronterò col nostro ufficio legale per mettere ordine su questa vicenda. Saremo rigorosi”.
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