L’assessore regionale alla sanità Giovanna Volo, lascia la poltrona. Dopo un lungo silenzio stampa e dopo attacchi di tutti i tipi provenienti dalle opposizioni ma non soltanto, intorno alle 13 di oggi la Volo ha rassegnato le proprie dimissioni nelle mani del Presidente della Regione Renato Schifani che l’aveva voluta in quel posto ad inizio legislatura. A neanche tre ore dalla dimissioni arriva la nomina, semi a sorpresa, della sostituta.
L’assessore era data in uscita dalla giunta regionale di governo da parecchi mesi ma il mini rimpasto di cui si parla da tempo non è mai andato in porto. In quelle indiscrezioni fra i papabili assessore c’era anche l’attuale dirigente generale della sanità Salvatore Iacolino, che si occupa di pianificazione strategica. Proprio per questo il Pd, nei giorni della bufera sui disservizi della sanità, chiedeva le dimissioni di entrambi, assessore e dirigente generale.
Contrariamente a tutte le previsioni il Presidente della Regione ha subito nominato un nuovo assessore. Si tratta dell’attuale manager dell’Asp 6 di Palermo Daniela Faraoni
Dalle prime indiscrezioni sembrava ci sarebbe voluto del tempo e che in pole position ci fosse il nome di Barbara Cittadini, Presidente nazionale dell’Aiop, l’associazione dell’ospedalità privata e figlia del prof Ettore Cittadini, luminare nel settore della cura all’infertilità e già assessore regionale alla sanità dal 2001 al 2004.
Ma gli appetiti in campo sono troppi e Schifani ha deciso di evitare qualsiasi dibattito sulla successione indicando subito un’altra figura “tecnica” anche in questo caso per non turbare gli equilibri di giunta. Ecco perché la scelta è ricaduta su Daniela Faraoni, manager dell’Asp 6 di Palermo e data già in corsa per diventare assessore alla sanità un anno fa o giù di lì.
Tornando alla posizione del Dirigente generale Salvatore Iacolino, non andrà come sperava il Pd. Alla luce anche della linea di successione tracciata nelle segrete stanze non sarà Salvatore Iacolino ad andare a fare l’assessore. Il dirigente generale resterà, invece, al suo posto. Per la successione passerà, comunque, un poco di tempo. Il Presidente Schifani terrà la delega alla sanità. D’Altronde già da qualche settimana si sta occupando personalmente della crisi del sistema sanitario.
Nel pieno della bufera, infatti, la prima testa a cadere era stata quella del direttore sanitario dell’Ospedale Villa Sofia Cervello, Rizzo, dimessosi all’indomani i una convocazione proprio da parte di Schifani. Con le dimissioni dell’assessore Volo la maggioranza spera di placare la polemica anche se la soluzione dei problemi della sanità è ben lontana e non passa certo dal cambio di un assessore.
Mancano all’appello almeno 400 medici di area d’emergenza e Pronto soccorso. E’ il triste dato che emerge dalle visite nei 67 ospedali siciliani da parte della commissione istituita dalla regione per comprendere i motivi della crisi della sanità nell’isola. Il lavorio della Commissione non è stato completato ma i primi dati che saltano all’occhio sono legati alla carenza di personale. un fatto noto ma dalle proporzioni ancora più ampie rispetto a quanto si può percepire.
I medici disponibili per le aree di emergenza sono 400 ed una parte ha contratti a tempo determinato. I loro turni di servizi sono sufficienti a coprire statisticamente solo il 52% delle esigenze.
Intanto si affrontano le emergenze con interventi tappa buchi. A Trauma center di Villa Sofia sono in arrivo due ortopedici trasferiti da altri presidi. Già adesso sono quattro i medici inviati dal policlinico ma ancora insufficienti. In fase di riorganizzazione, poi, l’area ticket. Si cercano altri spazi, infine, per supportare l’area di emergenza che non riguarda solo i traumatizzati. Si punta ad una nuova sala di degenza breve per evitare le scene di questi giorni con i malati lasciati in barella nei corridoi.
Prima di lasciare l’assessorato la Volo ha dato l’assenso ad un ultimi provvedimento che si riassume in tre decreti a firma del dirigente generale Iacolino. Si tratta nel complesso di 45 milioni e mezzo di euro destinati alle attività dei Pronto soccorso. Si tratta degli stanziamenti per straordinari e indennità al personale medico che opera nei Pronto soccorso per un totale di 14 milioni, di 22 milioni e mezzo per le così dette risorse aggiuntive come i medici “a gettone” che sopperiscono parte delle carenze di personale. E infine di nove milioni per gli adeguamenti degli scatti di anzianità. Di fatto tutti fondi del 2024 che servono a cercare di incentivare i medici che si trovano in prima linea.
“Le dimissioni dell’assessore Giovanna Volo certificano i disastri che il centrodestra ha provocato nella sanità siciliana, che non è grado di assicurare ai cittadini il diritto alla salute. Il presidente Schifani si assuma le proprie responsabilità: non perda un minuto in più e venga in aula, così come chiediamo da tempo, per un dibattito parlamentare sul sistema sanitario regionale che oggi più che mai appare allo sbando” dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars.
“Le dimissioni dell’assessora ‘cartonato’ Giovanna Volo sono una buona notizia per la sanità siciliana. Siamo stati i primi a chiederle e abbiamo dovuto fare denunce gravissime, a partire dalla condizione dei pronto soccorso, prima di ottenerle” dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.
“La nomina del nuovo assessore è però un gravissimo errore. Se la Volo è stata un disastro, Daniela Faraoni insieme a Iacolino sono stati i vice disastro. Il presidente della Regione aveva l’occasione per fare pulizia fino in fondo, mandare a casa i manager figli della lottizzazione politica e invece una di loro viene addirittura promossa. Siamo sempre più convinti che il problema della sanità siciliana abbia un nome e un cognome: Renato Schifani”, conclude.
Tutti calmi, non è successo niente è, invece, la linea della Lega “Le dimissioni dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo non sono un terremoto. A lasciare l’incarico è un tecnico e non un esponente di partito. Sulla sanità siciliana la coalizione sta facendo quadrato per un necessario cambio di passo in merito alla gestione e all’organizzazione dell’intero sistema. Il presidente della Regione Renato Schifani, in prima persona, è impegnato su grossi progetti come quelli che già hanno avuto il via libera come quelli per il nuovo Polo pediatrico di eccellenza, il nuovo Policlinico e l’ospedale Palermo Nord-Polo oncoematologico e la ristrutturazione del padiglione A dell’ospedale “Cervello. Sono, questi, obiettivi raggiunti che si devono proprio all’impegno del governatore che ora vuole affrontare bene anche gli aspetti dell’organizzazione sanitaria, alla luce dei numerosi casi, emersi negli ultimi giorni e settimane, che hanno portato alla luce elementi su una dubbia funzionalità del sistema sanitario regionale a garanzia del diritto alla salute” afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana.
La Cisl e le sue federazioni di settore (Fp, Medici, Fnp e Fisascat) esprimono, invece, “le più vive congratulazioni a Daniela Faraoni per la sua nomina ad assessore regionale alla Salute”.
“Siamo certi che, grazie alla sua comprovata esperienza, saprà affrontare le sfide che attendono la sanità siciliana”. A dirlo sono il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, e i segretari Fp Sicilia, Daniele Passanisi, Medici Sicilia, Bruna Vitale, Fnp Sicilia, Rosaria Aquilone e Fisascat Sicilia, Stefano Spitalieri, che aggiungono: “Augurando buon lavoro alla neo assessora alla salute, rinnoviamo il nostro impegno a collaborare attivamente per il miglioramento del sistema sanitario regionale, nell’interesse di tutti i cittadini. E confidiamo che su questo settore si avvii una stagione di confronto costante e continuo col sindacato”.