Nuove magagne in arrivo in casa Rap. L’azienda può certamente sorridere per lo sblocco delle assunzioni ufficializzato nei giorni scorsi. Da un lato, la società Partecipata ha pubblicato le graduatorie relative all’assunzione dei 306 operatori ecologici. Dall’altro, è arrivato finalmente l’ok per la chiamata dei 46 nuovi autisti vincitori di concorso. Personale, quest’ultimo, al momento assunto a tempo determinato (sei mesi a cui seguirà la stabilizzazione definitiva) e che sarà fondamentale per l’avvio della seconda fase della raccolta differenziata. Ma è proprio su quest’ultimo concorso che è arrivata l’ennesima sentenza che ha visto sconfitta Rap.
Nuova causa persa sul concorso per i 46 nuovi autisti
La sezione Lavoro del Tribunale di Palermo ha accolto infatti il ricorso proposto da uno dei candidati esclusi dalla prova orale. Una sentenza che segue a quella del 23 marzo nella quale i giudici diedero ragione a sei dipendenti, riammettendoli alla successiva prova di concorso. Cosa che è avvenuta anche in questo caso. Decisione nella quale viene confermato il principio che le aziende Partecipate debbano rispettare nelle selezioni pubbliche la trasparenza e l’imparzialità delle procedure.
“In particolare – si legge nella nota inviata dal legale Nadia Spallitta – la Commissione del concorso aveva omesso di predeterminare i criteri di attribuzione del voto al candidato, non consentendo quindi di verificare l’iter seguito nell’assegnazione di un punteggio insufficiente che ha determinato l’esclusione dalla prova orale”. Da capire quali refluenze avrà questa sentenza sul concorso, il quale si è già concluso da tempo e sul quale proprio la Rap ha annunciato la chiamata alle visite mediche dei vincitori di concorso.
Una questione sulla quale ha replicato il presidente di Rap Giuseppe Todaro, intervenuto questa mattina alla riapertura del TMB di Bellolampo. “Eventuali ricorsi verranno gestiti in separata sede, sia per quanto riguarda gli autisti che per gli operatori ecologici. Nessuno di questi atti ha determinato il blocco delle assunzioni. Rispetteremo quanto verrà stabilito dalle sentenze. Ma ad oggi nessun atto preclude la prosecuzione dell’operatività della graduatoria. Andremo avanti. Procederemo spediti verso le assunzioni”.
Chiesti approfondimenti su possibili conflitti d’interesse
C’è poi l’altro grande tema che sta interessando l’area legale di Rap, ovvero quello dei possibili conflitti d’interessi. Nei giorni scorsi, la Cgil aveva inoltrato una segnalazione relativa al caso che ha riguardato l’ex dirigente Antonio Putrone e che costringerà l’azienda a versare 300.000 euro a titolo di risarcimento. Un caso nel quale lo stesso Putrone era difeso da un legale che risulterebbe iscritto nell’albo degli incarichi affidati a soggetti esterni da parte di Rap. Sulla questione il Capo Area del Controllo Analogo Roberto Pulizzi ha chiesto ulteriori controlli agli uffici degli assessori Pietro Alongi e Brigida Alaimo, chiedendo di verificare “l’eventualità di un presunto conflitto di interessi perpetrato dal citato professionista e l’ esistenza di tutti i requisiti di legge per il conferimento ed il mantenimento dei requisiti per tutta la durata dell’incarico”.
Fatto sul quale il presidente di Rap Giuseppe Todaro ha precisato quanto segue. “Abbiamo fatto un approfondimento sulla questione. In realtà, il possibile conflitto d’interesse non riguarda noi direttamente. La vicenda parte da una causa che ha visto coinvolto un ex dipendente che si è avvalso di un avvocato che ha avuto una collaborazione esterna con la Rap. Non ha mai rappresentato l’azienda in tribunale, ma ha fatto solo da consulente. Abbiamo dato tutte le carte al Comune. Poi non siamo noi a decidere se c’è conflitto o meno”.
La nuova segnalazione della Cgil su Rap
Ma il rappresentante sindacale della Cgil Riccardo Acquado non si è fermato qui. Anzi, ha inviato una seconda segnalazione di possibile conflitto d’interesse, questa volta riguardo il profilo di una dirigente attualmente in servizio. “L’attuale organizzazione di Rap prevede – scrive Acquado nella segnalazione – l’affidamento in capo ad una medesima figura dirigenziale della contemporanea e incompatibile gestione di diverse aree societarie, ovvero, Legale, ivi inclusi Contratti e Gare, Protocollo, Finanza e Bilancio, Logistica“. Fatto per il quale, secondo Acquado, si registrano “innumerevoli proposte di definizione di atti amministrativi, anche in posizioni di conflitto di interesse risultano non solo proposti ma anche vistati, per conformità sia legale che contabile, dal medesimo dirigente”
“A ciò si aggiunga la presunta incompatibilità – prosegue – tra il ruolo di Procuratore costituito per la difesa degli interessi societari nelle cause aziendali e i predetti ruoli apicali che stride con la necessaria esigenza di terzietà”. Per questo, l’esponente della Cgil, chiede agli uffici del Comune “di valutare l’esistenza delle eventuali incompatibilità d’incarico e/o di conflitto d’interesse attribuiti alla predetta figura dirigenziale”.
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