Strade colabrodo a Palermo. Vere e proprie voragini nel manto stradale che mettono a repentaglio l’incolumità di quanti quelle strade devono percorrerle. Ve ne abbiamo parlato più volte.
Da tempo i cittadini chiedono risposte all’amministrazione comunale.
E così Rap ha esternalizzato il servizio “tappabuche”: troppe le strade da rifare, su un territorio decisamente vasto, per i mezzi a disposizione dell’azienda.
Il piano di rifacimento del manto stradale delle arterie viarie della città ha preso il via ufficialmente oggi, a piazza Papa Giovanni Paolo II, con l’entrata in azione di una speciale macchina “tappabuche”.
Il servizio affidato al Gruppo Rodeco
Ad occuparsi del servizio “tappabuche” sarà il Gruppo Rodeco, un’azienda con sede principale a Voghera, ma anche in altre parti d’Italia e del mondo. Gianfranco Battiato, titolare del Gruppo Rodeco, spiega: “La tecnologia che stiamo utilizzando qui a Palermo è di origine inglese. Consente di riparare la pavimentazione mediante un processo di rigenerazione a caldo che permette di utilizzare il cento per cento dell’asfalto esistente, di rigenerarlo e di ristenderlo, quindi non c’è nessun materiale di risulta, di scarto, non si utilizzano pertanto asfalti nuovi, non ci sono processi laboriosi, costosi, di scarifica della pavimentazione.
La procedura avviene con la massima attenzione all’aspetto anche ecologico.
E’ una tecnologia applicata con grande successo in diverse parti del mondo e ora la stiamo utilizzando qui a Palermo. Inoltre, proporremo delle nuove tecnologie che consentono di prolungare la vita della pavimentazione, perché il problema non solo di Palermo ma di tutte le città, è che non c’è un’attenzione all’aspetto della manutenzione preventiva”.
La manutenzione preventiva
Prosegue Battiato: “Da noi gli asfalti durano poco perché non si fa manutenzione preventiva, curativa sulle pavimentazioni.
Quindi l’obiettivo nostro, insieme a quello della Rap e del Comune di Palermo è quello di instaurare una filosofia di manutenzione programmata della pavimentazione che consenta di pianificare interventi a lungo termine con dei costi di manutenzione che risultano sempre più bassi e soprattutto evitando situazioni disastrose di dissesto come purtroppo stiamo verificando”.
Prossimamente quattro macchine in azione
Presente all’inizio dei lavori anche Girolamo Caruso, amministratore unico di Rap.
“Quello di oggi – dice – è il punto di arrivo di una decisione presa circa un mese fa in occasione della condizione emergenziale creatasi a Palermo dopo le ultime situazioni meteorologiche particolarmente gravose”.
Poi una promessa: “A seguire noi raddoppieremo questo tipo di interventi, con l’utilizzo di quattro macchine“.
“Migliore risposta non potevamo dare”
Caruso conosce bene, come ha più volte ammesso, lo stato emergenziale delle strade a Palermo.
E rassicura sul futuro: “Due macchine come questa sono in grado di fare duemila interventi in tre mesi, quindi io penso che proprio nei prossimi tre mesi riusciremo a fare l’equivalente dell’attività di Rap di due anni.
Una risposta migliore non potevamo dare.
Abbiamo già una programmazione, sappiamo già dove andare a intervenire da qui alle prossime due o tre settimane.
Chiaramente si tratta di un programma che andiamo aggiornando continuamente”.
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