Palermo sprofonda fra le buche. Dal centro alla periferia il conto è salato. Al netto di alcuni interventi condotti negli scorsi mesi su alcune strade del capoluogo siciliano, il lavoro da fare continua ad essere tanto, troppo al momento per le spoglie casse del Comune. Da Palazzo delle Aquile, in questo nuovo corso targato Roberto Lagalla, è stata mostrata la buona volontà di risolvere uno dei problemi più complessi dell’agenda politica. A cominciare dall’accordo quadro riguardante le otto Circoscrizioni del capoluogo siciliano, per poi proseguire con i due maxi interventi che riguarderanno via Libertà e l’asse Porto-Autostrada. Opere alcune già in corso, altre che inizieranno nel prossimo futuro. Purtroppo però, la lista degli interventi da eseguire è praticamente infinita e si allunga ogni giorno di più, così come la lista dei contenziosi a cui devono far fronte gli uffici dell’Avvocatura. Sono tanti i cittadini palermtani che, a causa di un avvallamento o di un problema non segnalato, hanno rischiato di farsi male o comunque hanno riportato conseguenze.
I crateri nelle ex aree di cantiere
Le piogge degli ultimi giorni hanno contribuito a lavare via le tante toppe messe ad un numero di buchi ormai incalcolabile. A pagare il prezzo della mancata manutenzione sono soprattutto gli assi stradali principalmente frequentati dai mezzi pesanti (come le strade costiere), ma anche quelle ad alta intensità di traffico (leggasi le vie del centro e dei principali quartieri popolari della città, soprattutto in periferia). A volte però, crateri ed avvallamenti si aprono in corrispondenza di ex cantieri. Ne è un esempio quanto successo in via Stefano Canzio, strada posta a poche decine di metri dalla Casa Museo dedicata alla memoria di padre Pino Puglisi e sulla quale, lo scorso anno, si sono definiti gli interventi relativi alle opere del collettore fognario. Lavori conclusi in ritardo rispetto alla tabella di marcia e sui quali si registra l’apertura di un foro a centro strada, pericoloso per auto e pedoni. La maestranze chiamate in causa hanno prima transennato l’area, la quale è stata poi riempita con quella che sembra all’apparenza della terra. Manca però l’apposizione dell’asfalto. Motivo per il quale parte della sede stradale rimane oggi interdetta al transito.
Scavi e guasti ai sottoservizi
Sempre in tema di cantieri, c’è un altro capitolo che riguarda la manutenzione di strade o marciapiedi, ovvero i lavori relativi alla sostituzione o ai guasti a reti di sottoservizi. Giornalmente vengono condotti scavi in città. E, con la stessa frequenza, si procede a tappare le buche create per eseguire gli interventi. A volte però ciò lascia strascichi nel tempo. Come avvenuto in via Croce Rossa, nei pressi dello stadio Renzo Barbera. Qui domenica l’asfalto ha ceduto ed è sprofondato di diversi centimetri. E’ stato necessario un intervento di messa in sicurezza che ha comportato la chiusura di una porzione di sede stradale. Ad occuparsi dei lavori sarà Amap, visto che l’azienda ha dei sottoservizi presenti nel luogo dell’accaduto.
Anche per transennare una buca c’è da aspettare
Sempre Amap è stata chiamata in causa per un altro foro apparso in città, ovvero nella centralissima piazzetta Bagnasco. Qui infatti si è aperto un cratere di diversi centimetri di profondità in piena area pedonale. L’episodio è avvenuto diversi giorni fa, ma l’area non è stata nemmeno transennata. Tanto che i residenti si sono dovuti arrangiare per segnalare il pericolo. “E’ da oltre una settimana che si è aperto questo cratere – ci spiega Marco Pirrotta, portinaio della zona -. Abbiamo sollecitato gli uffici competenti. Ma non è ancora venuto nessuno. Nel frattempo, siamo stati costretti a mettere un bidone a segnalare il pericolo. Qualcuno poteva farsi male. Oppure, qualcuno poteva finirci dentro. Nei giorni scorsi è venuto un operaio dell’Amap, per capire se c’era o meno qualche sottoservizi. Ha detto che non era loro competenza. Aspettiamo che qualcuno venga. Almeno per transennare la buca”.
E non mancano le denunce
Buche ed avvallamenti. Ovvero, non solo piani straordinari di manutenzione, ma anche contenziosi per il Comune di Palermo. A fornire i numeri di un fenomeno in crescita è stata a gennaio l’Avvocatura Comunale, in seguito ad un’interrogazione consiliare avente ad oggetto il numero di sinistri a cui i legali di Palazzo delle Aquile hanno dovuto far fronte negli ultimi due anni. “In riscontro alle denunce in oggetto , si comunica che le richieste risarcitorie pervenute presso l’avvocatura comunale relative a sinistri cagionati da insidie stradale sono 117 per le anno 2022 e 114 per l’anno 2023“. Numeri che portano l’ammontare complessivo a 231 denunce in due anni.
Il piano anti-buche del Comune di Palermo
Un settore, quello della manutenzione stradale, sul quale l’Amministrazione Comunale sta progettando numerosi interventi. Due gli appalti in particolare, entrambi inseriti nel triennale delle opere pubbliche 22-24 approvato in Consiglio Comunale. Il primo, da circa 1,7 milioni di euro, riguarda il rifacimento del tappetino stradale dell’asse compreso fra via Francesco Crispi, via Imperatore Federico, piazza Leoni, viale del Fante, piazza De Gasperi, via Ausonia e via Belgio. L’altro invece, da poco meno di un milione di euro, sta interessando l’intera via Libertà. Infine, circa 200.000 euro saranno destinati al rifacimento dei guard rail danneggiati dagli incidenti stradali. All’interno dell’annualità 2023 del piano triennale è previsto infatti l’accordo quadro per gli otto lotti funzionali del servizio, uno per Circoscrizione. Procedura amministrativa che è nelle mani dell’Urega e per la quale si attende la relativa copertura finanziaria, per un totale complessivo da 46,3 milioni di euro.
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