Chiude il Sicilia Convention Bureau. La notizia lascerà molti attoniti, trattandosi dell’unico organismo ufficialmente riconosciuto per il destination marketing della Sicilia, ma è la cruda realtà.
Dopo dieci lunghi anni di servizio al territorio per la sua promozione turistica e la creazione e rafforzamento di un’identità turistica e congressuale nel panorama internazionale, la società è stata messa in liquidazione e cesserà la sua attività il 31 dicembre 2019, mantenendo l’operatività ordinaria fino alla fine dell’anno.
Il turismo siciliano perde uno strumento importante, un asset fondamentale nella concorrenza territoriale nazionale e internazionale, un concentrato di expertise professionali, un’opportunità. Pare, infatti, non siano stati sufficienti i risultati prodotti da un solerte lavoro di promo-commercializzazione portato avanti dal 2009 ad oggi grazie alle competenze e la dedizione professionale di un team oggi di cinque risorse che hanno contribuito a costruire la riconoscibilità internazionale della destinazione Sicilia nel comparto turistico-congressuale.
Sebbene non abbia beneficiato di contributi pubblici, la società è riuscita negli anni a garantire l’operatività e mantenere fede agli obiettivi di crescita prefissati. In media 130 gli operatori del settore turistico-congressuale affiliati al Bureau nei dieci anni di attività; sette edizioni di un osservatorio congressuale per la rilevazione statistica del valore del comparto a livello territoriale; oltre 20.000 prospect sviluppati nei numerosi appuntamenti fieristici nazionali e internazionali presieduti; 1700 gli eventi intercettati e circa 600 quelli confermati in maniera diretta e indiretta, generando un fatturato potenziale dal 2009 ad oggi pari a oltre 180 milioni di euro.
Il commento di Vincenzo Tumminello, Presidente Sicilia Convention Bureau: “Senza dubbio questa è la comunicazione più amara che mi sono trovato a dare nei miei 6 anni di presidenza, durante i quali ho imparato ad amare questa società e le persone che l’hanno resa così importante. Molti operatori siciliani ci seguono fin dai primi passi e possono ben comprendere quanto questa decisione sia costata.” – prosegue Tumminello – “Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito fino ad oggi a sostenere la nostra attività con capitale umano, professionale, intellettuale e finanziario. Il nostro viaggio si ferma qui, ma quello che abbiamo costruito insieme resterà un patrimonio per la destinazione che speriamo sia valorizzato nel tempo nel rispetto del grande lavoro fatto da questa azienda e dal suo staff”.
Anche Ornella Laneri, Managing Director SCB, commenta con amarezza: “L’abbandono da parte delle istituzioni ha decretato la fine di un progetto reale per la crescita del territorio, primo esempio virtuoso di condivisione tra imprenditori del turismo siciliano”.
Cosa ne sarà del personale e di tutto il know-how costruito in questi anni? La domanda viene lanciata al territorio siciliano confidando in una risposta che venga dalla sensibilità professionale delle aziende della filiera turistica-congressuale che, nei dieci anni dell’operato del convention bureau siciliano, hanno colto le opportunità offerte dalla società e ne conoscono il valore aggiunto per il territorio che – senza di essa – rimarrà monco di un braccio operativo di essenziale importanza.
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