“Quante bugie! Bisogna sapere leggere, il Tar promuove l’ordinanza (4rf) sui rifiuti di Musumeci!”.
Lo scrive la deputata Giusi Savarino, presidente della commissione Ambiente dell’Ars che spiega: “Il tribunale amministrativo conferma e legittima tutta la linea dettata dal Presidente, abolendo solamente la decadenza degli organi comunali “per evitare una situazione di conflitto istituzionale che potrebbe pregiudicare il raggiungimento di quegli stessi obiettivi ragionevolmente e legittimamente perseguiti dall’ordinanza”, mantenendo però il diritto al commissariamento. È dunque confermata la fermezza di Musumeci nei confronti dei Comuni inadempienti sul tema dei rifiuti; per troppo tempo ha regnato l’immobilismo, per troppo tempo questa terra è rimasta nella palude, finalmente grazie al decisionismo del Presidente Musumeci si danno regole certe che tutti devono rispettare. A noi non servono gli spot, noi miriamo alla normalità, dove per normalità significa dare ai siciliani a fronte dei doveri, gli stessi diritti che hanno i cittadini in tutta Italia”.
“Per la prima volta una decisione di grande impatto del governo regionale non viene travolta dal Tar, come non era mai accaduto negli anni passati. Le opposizioni, invece di blaterare – M5S in testa – dovrebbero imparare a leggere le decisioni dei giudici: in questo caso tutto l’impianto dell’ordinanza, compresa la decisione di sostituire i comuni con commissari nominati dalla Regione è del tutto salva. Adesso si è capito che sui rifiuti si fa sul serio. Se ne faccia una ragione il sindaco Orlando che adesso deve essere consequenziale. Basta chiacchiere”. Così il Capogruppo di Forza Italia al Parlamento Siciliano, on. Giuseppe Milazzo, in merito alla vicenda legata all’ordinanza regionale sull’emergenza rifiuti.
Di tutt’altro avviso il M5S: ” “Il tentativo di Musumeci di scaricare sui sindaci il grave fardello degli oneri per spedire i rifiuti all’estero è stato pesantemente bocciato dal Tribunale Amministrativo. Sebbene si tratti solo di una sospensiva è un segnale pesantissimo per Musumeci e soci. I cittadini non possono essere l’anello debole di una catena che ha arricchito i soliti noti”. A dichiararlo sono i componenti della Commissione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino, Stefania Campo, Nuccio Di Paola e Valentina Palmeri in merito alla richiesta, accolta dal Tribunale Amministrativo da parte dei sindaci di Palermo e Catania, contro l’obbligo di firmare accordi con le ditte entro il 31 luglio, per il trasporto dei rifiuti fuori regione. “Come abbiamo più volte denunciato – spiega Giampiero Trizzino – l’ordinanza di Musumeci, non stava né in cielo né in terra. Anche il fatto di costringere i sindaci siciliani a sottoscrivere accordi con quattro società private, individuate senza alcun bando ma con un semplice avviso, risultava una soluzione alquanto nebulosa. Tra queste aziende peraltro, alcune di esse risultano coinvolte in pesanti inchieste giudiziarie per irregolarità gestionali e ambientali. Altra nota a nostro avviso tutt’altro che chiara è che alcune di queste, si occupano anche di smaltimento di rifiuti e ora avrebbero dovuto occuparsi del trasporto fuori dalla regione. Un business a quanto pare ereditario per poche aziende ‘elette’. Con la sospensiva i nodi vengono al pettine e Musumeci, dovrà trovare una soluzione per la grande mole di rifiuti che sarebbero dovuti partire e che adesso andranno smaltiti durante il periodo del gran caldo estivo, – conclude Trizzino – con la possibilità di una nuova emergenza”.
La controreplica del Governatore in questo video:
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