Vaccinazioni da eseguire in un plesso a pochi passi dalla presenza di una pozza d’acqua di falda mista a fogna: è questa la surreale (e potenzialmente pericolosa) situazione che si troveranno a vivere oggi alcuni abitanti di Borgovecchio, a Palermo. Alcuni cittadini hanno deciso infatti di usufruire dell’opportunità di sottoporsi al siero anti-covid presso il centro sociale Anomalia, situato proprio in piazza della Pace.
Una zona colpita, da oltre cinque anni, da continui allagamenti ai quali la politica non è stata capace di trovare una soluzione definitiva. Fatto che rappresenterà sicuramente un’incognita per i volontari che, a partire dalle 16.00, si metteranno al lavoro nei locali trasformati per l’occasione in hub vaccinale. A meno di miracoli dell’ultima ora, leggasi operazioni di pulizia straordinaria da parte di Amap, la fetida pozza d’acqua di fogna rimarrà lì, sotto il naso del personale sanitario e degli utenti.
A commentare il quadro di degrado vissuto dai volontari è proprio lo staff del Centro Sociale Anomalia.”Riprendono le vaccinazioni al Centro sociale Anomalia, nel quartiere di Borgovecchio. Visto l’aggravarsi della situazione pandemica, preso atto delle sempre maggiori richieste provenienti dalla comunità degli abitanti del quartiere, i medici e i militanti dell’Ambulatorio sociale (progetto interno al centro) hanno deciso di riattivare le vaccinazioni di quartiere. La scorsa primavera sono state centinaia le persone che si sono rivolte ai volontari dell’Ambulatorio”.
“Un sostegno, quello delle militanti e dei militanti del centro sociale, di cui certamente non potrà vantarsi il Comune di Palermo. Medici e volontari, infatti, si trovano costretti a denunciare la gravissima situazione igienico-sanitaria un cui operano. Il Centro sociale e l’Ambulatorio sono, da mesi e mesi, circondati da liquami e immondizia. Il problema è ormai noto – gli allagamenti di tutta zona causati dai lavori per l’Anello ferroviario – e, più e più volte, si è chiesto all’Amministrazione comunale ed alle aziende partecipate di intervenire per la pulizia di via Archimede.
Critiche, quelle al mondo politico, alle quali si associano quelle al mondo delle società partecipate. “Rap, Amap e assessori in carica, nonostante promesse su promesse, hanno lasciato totalmente inascoltata questa richiesta. Persino l’Asp ha recentemente prodotto una relazione in cui si parla di “gravi rischi igenico-sanitari” per chi abita in zona”.
“Ma, evidentemente, la salute dei propri cittadini non interessa a chi amministra questa città; una città in cui neanche l’impegno di medici e volontari che offrono un servizio gratuito ai propri concittadini viene valorizzato o agevolato. Ed, infatti, nonostante impegni presi pubblicamente dalla politica cittadina – a seguito di svariate manifestazioni e incontri – tutto tace. Così, oggi pomeriggio, le vaccinazioni saranno effettuate in mezzo ai liquami e all’ immondizia. Per questo, medici e militanti dell’Ambulatorio sociale e del Centro Anomalia ci tengono a ringraziare – ironicamente- l’Amministrazione comunale per la sensibilità, l’attenzione e la cura con cui supportano i loro cittadini nei quartieri popolari di Palermo”.
Una condizione surreale, quella vissuta dai residenti del plessi abitativo tra piazza della Pace e via Archimede. Tante le promesse del mondo politico, ad oggi non mantenute. Criticità condivise anche con il centro comunale di raccolta di Rap e, soprattutto, con due plessi scolastici situati proprio a poche decine di metri dall’area in questione. Ciò senza contare il tema relativo all’acqua trasportata dai mezzi in transito che, investendo la pozza a centro strada, sollevano un velo d’acqua che poi trasportano fra le strade di Borgovecchio.
Il problema deriva da un fenomeno di risalita di acqua di falda, che costringe i residenti a drenare la stessa attraverso il ricorso a delle pompe idrovore. Macchinari che espellono all’esterno del palazzo il contenuto agottato dai sotterranei. Acqua che, però, non solo non viene drenata nelle fogne ma, mischiandosi al contenuto delle caditoie, termina totalmente in strada, diventando un pericolo non solo dal punto di vista della viabilità ma anche sul fronte igienico-sanitario.
Insomma, chi si troverà a recarsi al centro sociale per sottoporsi alla vaccinazione anti-covid, rischierà di prendersi qualche altro malanno. Come documentato durante la live di martedì 18 gennaio, la situazione peggiora sempre di più. L’acqua, infatti, finisce per mescolarsi ai rifiuti presenti sul ciglio della strada, trasformandosi in una pozza fetida che diventa terra di conquista per gli insetti. Salvo miracoli dell’ultima ora, i cittadini dovranno quindi armarsi di stivali per non rischiare di mettere i piedi in mezzo alla fogna.
E a dire che si tratta di acqua di fogna è stata l’Asp di Palermo. L’organo era stato allertato dalla II Commissione Consiliare del Comune di Palermo, presieduta dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Girolamo Russo. I componenti dell’organo di controllo hanno effettuato un sopralluogo nell’area di Borgovecchio il 7 dicembre. Intervento dal quale la consigliera comunale del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi ha tratto spunto per muovere una richiesta di parere proprio all’organo sanitario provinciale. Ciò per capire la reale origine dell’acqua che staziona sulla sede stradale tra piazza della Pace e via Archimede.
Un sopralluogo condotto il 22 dicembre e nel quale i tecnici hanno verificato “la presenza di ingente spandimento di reflui presso piazzetta della Pace”. Gli operatori hanno così chiesto “l’adozione di ogni relativo ed urgente intervento. Ciò a tutela della salute pubblica, evidenziando la possibile trasmissione di patologie a diffusione orofecale“. Un parere inviato per conoscenza all’Amap e al Comune, al fine di mettere in campo una strategia d’azione rapida e certa.
Soluzioni definitive chieste a gran voce dai residenti di Borgovecchio, i quali hanno protestato in diverse occasioni al fine di sollevare l’attenzione dell’Amministrazione e dell’opinione pubblica sul tema. Gli abitanti di piazza della Pace hanno prima bloccato via Archimede, a causa dell’eccessiva presenza d’acqua. E poi, il 9 dicembre, hanno manifestato sotto Palazzo delle Aquile, chiedendo un incontro urgente all’assessore Prestigiacomo. Confronto avvenuto poi qualche giorno dopo, con la promessa di una risoluzione del problema, attraverso un interlocuzione con Amec ed RFI.