Immaginate di portare i vostri figli a scuola. Mentre camminate, iniziate a sentire un tanfo difficile da ignorare. Fate qualche altro passo e vi ritrovate con i piedi immersi in un’acqua che proprio pulita non è. E magari, proprio in quel momento passa un auto che, ignara di ciò che la attende, sfreccia a gran velocità schizzandovi l’acqua di quella pozza dritta addosso. Questo è quello che rischiano di subire ogni giorno i residenti di piazza della Pace, nel quartiere Borgovecchio di Palermo. Pericolo che persiste, a fasi alterne, da oltre cinque anni. Ciò nel quasi totale silenzio da parte delle istituzioni preposte.
Un problema a cui non sembra esserci una soluzione. Dal sottosuolo infatti, diversi palazzi della zona subiscono un fenomeno di risalita d’acqua di falda. Liquidi che finiscono per allagare le parti sotteranee degli stabili. Acqua che poi viene drenata attraverso l’utilizzo di pompe idrovore. Strutture di cui non era dotato il plesso abitativo posto tra piazza della Pace e via Archimede. Luogo in cui abitano circa 140 famiglie e che ogni giorno devono fare i conti con un problema igienico-sanitario evidente.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Per far fronte alla risalita d’acqua di falda, è stata installata una pompa idrovora d’emergenza, che drena i liquidi spostandoli verso un pozzetto fognario attiguo posto in via Archimede. Il problema è che, a volte, lo scarico fognario in questione si ottura, portando il contenuto di acqua di falda mista a fognatura letteralmente in strada. E che l’acqua non sia proprio pulita lo si capisce già dal colore, con preoccupanti tonalità di verde che si stagliano sulla sede stradale.
L’odore è insopportabile e si propoga per tutto il quartiere. Ciò per la felicità soprattutto dei residenti e dei lavoratori Rap del limitrofo centro comunale di raccolta. Situazione che aumenta in pericolosità durante il periodo scolastico, quando centinaia di bambini e le loro famiglie devono recarsi nelle due scuole vicine, ovvero Giacomo Serpotta e Federico II.
Problema a cui si aggiunge quello del transito dei mezzi. A causa dell’assenza di segnali stradali che indicano il pericolo, i mezzi transitano a velocità sostenuta, innalzando un velo d’acqua che si nebulizza nell’area circostante. Inoltre, le ruote di auto e camion trascinano il contenuto della pozza per tutto il quartiere, creando una vera e propria scia d’acqua puzzolente fra le strade limitrofe.
Problemi che hanno portato, in passato, i residenti di Borgovecchio a protestare sotto il Comune per chiedere delle risposte, quest’ultime ad oggi mancanti. Quel che è certo è che il problema degli allagamenti è serio e va affrontato con urgenza. Risalita d’acqua che non crea problemi quotidiani solo ai residenti, ma anche a chi si trova ad eseguire lavori in zona. Come quelli del collettore fognario, nuovamente fermi proprio a causa dei sopracitati allagamenti. Il cantiere infatti si è nuovamente riempito d’acqua, causando disagi ai lavoratori. Una scia d’acqua che nemmeno le pompe idrovore, a volte, riescono a drenare.
La risalita d’acqua di falda avvenuta negli ultimi anni non ha interessato solo l’area di piazza della Pace, ma ha riguardato in passato anche altri immobili all’interno del quartiere di Borgovecchio. Fra questi, alcuni palazzi fra piazza Strazzeri, via Domenico Scinà, via Francesco Crispi e via Rosario Gerbasi. Alcuni condomini hanno perfino deciso di adire alle vie legali, chiedendo una perizia giurata da parte di un geologo. Da allora si sono susseguite una serie di promesse, culminate in interventi straordinari da parte di Amap. Nel frattempo, i residenti sono stati costretti ad attrezzarsi con delle pompe idrovore, al fine di drenare l’acqua dalle aree sotterranee dei propri palazzi.
A chiedere chiarimenti sullo stato di sicurezza dell’area è stata Giulia Argiroffi. La consigliera comunale del gruppo “Oso”, componente della II Commissione, ha scritto agli uffici dell’Asp di Palermo, auspicando un sopralluogo con carattere d’urgenza. Controllo avvenuto il 22 dicembre, a distanza di soli cinque giorni dalla richiesta dell’esponente di Sala delle Lapidi, motivata dagli allagamenti che hanno colpito non solo l’area di piazza della Pace, ma anche il cantiere del collettore fognario.
Un sopralluogo, quello condotto dall’Asp, nel quale i tecnici hanno verificato “la presenza di ingente spandimento di reflui presso piazzetta della Pace. Si chiede l’adozione di ogni relativo ed urgente intervento. Ciò a tutela della salute pubblica, evidenziando la possibile trasmissione di patologie a diffusione orofecale“. Un parere inviato all’Amap e al Comune, al fine di mettere in campo una strategia d’azione rapida e certa.
Un fatto che, nei mesi scorsi, ha costretto i residenti di piazza della Pace a costituire un comitato di quartiere. Consesso di cittadini che ha tenuto diverse assemblee civiche ed ha avviato alcune manifestazioni di protesta. Un gruppo, quello composto dai cittadini di Borgovecchio, che si è più volte confrontato con le istituzioni per risolvere definitivamente il problema. In tal senso, va ricordato il sit-in organizzato sotto Palazzo delle Aquile nel mese di dicembre, dopo il quale vi è stato un incontro con i tecnici del Polo Tecnico e con l’assessore ai Lavori Pubblici Maria Prestigiacomo.
Quest’ultima, nel mese di gennaio, ha disposto l’avvio degli interventi su Borgovecchio in somma urgenza. L’esponente della Giunta Orlando ha affidato l’incarico ad Amec, ditta che si sta occupando in zona dei lavori del collettore fognario e che sta riscontrando anch’essa notevoli problemi nel condurre gli scavi. Risalita d’acqua dal sottosuolo che ha condizionato le vite di chi vive il quartiere. Come rispecchia quanto successo mercoledì 19 gennaio, quando i volontari del Centro Sociale Anomalia hanno dovuto condurre le somministrazioni del vaccino anti-covid proprio a pochi passi dalla fetida pozza di piazza della Pace.