Continua l’epopea vissuta dagli abitanti di Borgovecchio, a Palermo. I residenti della storica borgata sono soggetti, da oltre cinque anni, a persistenti allagamenti della sede stradale tra piazza della Pace e via Archimede. Acqua di falda mista a fogna che viene trasportata dai mezzi di passaggio per tutte le strade limitrofe. Un elemento sul quale l’Asp di Palermo ha inviato due missive al Comune, chiedendo interventi urgenti a risolvere la problematica. L’ultima risale al 24 gennaio, esattamente un giorno prima dell’ennesima assemblea cittadina proposta dai residenti presso la chiesa di Santa Lucia.
Confronto dal quale è emersa la volontà dell’Amministrazione Comunale di portare avanti, in somma urgenza, il piano dei lavori necessari ad abbassare il livello della falda sotto Borgovecchio. Interventi sui quali i consiglieri comunali di Avanti Insieme Valentina Chinnici e Massimo Giaconia invitano l’assessore Prestigiacomo a fare presto. “E’ stato emanato l’ordine di servizio per l’espletamento dei lavori. Ciò nell’ottica dell’eliminazione dei disagi derivanti dall’affioramento dei reflui urbani e di acque di falda in piazza della Pace e nelle aree limitrofe. Nonché per l’eliminazione degli allagamenti nel seminterrato dell’edificio di piazza della Pace”.
“Abbiamo accolto con piacere la notizia, anche se ancora non si ha certezza della data di inizio delle opere. Data che dovrebbe essere ormai imminente. Pertanto, chiediamo all’assessore Prestigiacomo, che ringraziamo per l’impegno, una data certa di inizio lavori. Lo si deve ai tanti residenti del quartiere che da anni vivono tra tanti disagi e in luoghi insalubri, in continua circostanza critica igienico-sanitaria“. Un elemento chiesto a gran voce dagli stessi abitanti del quartiere, stanchi di vivere letteralmente a pochi passi da una pozza di acqua di fognatura. Presenza idrica che va a dissestare anche il manto stradale, creando pericolose buche poco visibili a ciclisti e motociclisti. Fatto che, a volte, ha causato anche cadute di poveri malcapitati di passaggio.
A spiegare l’iter dei lavori su Borgovecchio sono gli stessi esponenti di Avanti Insieme. Interventi che, come già ribadito in precedenza, coinvolgeranno Amec. L’azienda catanese sta già lavorando, sul territorio cittadino, alle opere del collettore fognario. “I lavori saranno realizzati dall’Impresa Amec, su ordinativo della società Bonifica Spa. Consisteranno nella realizzazione di un pozzetto di raccolta adiacente allo scavo di corso Scinà, compresa fornitura e posa in opera di pompe trituratrici per il rilancio delle acque miste nel collettore ‘Scordia’; di un pozzetto per l’installazione di una pompa di rilancio delle acque raccolte nel seminterrato del fabbricato di piazza della Pace; nella predisposizione di apposito armadio con quadro elettrico per l’alimentazione degli impianti di pompaggio”.
In attesa che i lavori abbiano inizio e che trovino soprattutto conclusione, c’è da fare i conti con l’emergenza. L’acqua rimane in strada e va necessariamente rimossa. Va interpretata in tal senso la richiesta, da parte di Massimo Giaconia e Valentina Chinnici, di un maggiore impegno da parte di Amap. “Chiediamo, inoltre alla partecipata Amap di garantire con frequenza, fino a quando non inizieranno i lavori, interventi con autoespurgo per ridurre gli allagamenti in piazza della Pace, al fine di garantire ai residenti e alla comunità scolastica delle scuole che insistono nelle vicinanze la salubrità dei luoghi, cosi come prescritto dall’Asp e come la stessa Amap si era impegnata a fare in occasioni di alcuni incontri assembleari con i residenti”.
L’ultimo intervento di spurgo in zona risale alla mattinata di mercoledì 26 gennaio. Ma ciò non basta. Se, dopo l’esecuzione dei lavori, il livello dell’acqua era calato, dopo qualche ora la situazione è tornata quella di prima. Ciò per lo sconforto di tutti i residenti di Borgovecchio. Il motivo è presto detto: la risalita d’acqua di falda provoca l’accensione di una pompa idrovora installata nel palazzo di piazza della Pace. Lo strumento agotta l’acqua all’esterno, ma non trova uno sbocco diretto nel sistema fognario, perennemente otturato. Così finisce in strada, ricreando la solita pozza visibile a tutti. Un cane che si morde la coda, almeno fino a quando non si risolverà il problema della risalita d’acqua a Borgovecchio.