“Gli elementi strutturali di fondazione risultano sofferenti e probabilmente in accelerato stato di ossidazione”. Questo è quanto scrivono, in sintesi, i tecnici del Comune in merito allo stato della palazzina di piazza della Pace, a Palermo.
Una struttura di cui vi abbiamo già parlato in precedenza. Nella stessa, infatti, si verificano continui allagamenti a causa della risalita di acqua di falda dal sottosuolo. Nemmeno le pompe idrovore installate nel palazzo riescono a tamponare il problema. Difficoltà rese ancora più incisive dal contemporaneo malfunzionamento del sistema fognario della zona.
Nel sopralluogo effettuato il 10 novembre, il Rup Stefano Gueli e il dirigente Maurizio Pedicone hanno evidenziato diverse criticità. “Si è constatato che l’impianto di deflusso delle acque meteoriche e delle acque nere presente in prossimità dei marciapiedi adiacenti alla palazzina in questione risultano totalmente ostruiti da residui di fognatura e da detriti di vario genere; che dagli stessi pozzetti risulta un ritorno delle acque e dei liquami dall’interno della rete fognaria all’esterno del manto stradale. Situazione questa di grave problematica igienico-sanitaria per la pubblica e privata incolumità; che, come dichiarato dagli inquilini/occupanti, persiste dal 2017 e che ad oggi non si è provveduto ad una soluzione“.
Controlli eseguiti anche sugli scantinati, dove è emersa “la presenza di precarie passerelle lignee realizzate con pedane e con pannelli in legno poggiati a terra. Strutture atte ad agevolare l’accesso in tutto il seminterrato al fine di evitare, vista la presenza di un impianto elettrico, contatti diretti con l’acqua presente a pelo libero del pavimento del seminterrato”. Acqua, presumibilmente, proveniente dall’esterno. In particolare “dall’innalzamento della falda acquifera sotterranea e del mal funzionamento della rete fognaria”.
Altro elemento negativo è relativo al deflusso delle acque. “E’ stato rilevato inoltre che l’acqua convogliata dalle elettropompe sommerse veniva confluita in prossimità del marciapiede”. Acqua che “per naturale deflusso si immetteva di nuovo nei pozzetti di scarico delle acque bianche che, essendo in adiacenza del marciapiede e presumibilmente anch’essi otturati, non potendo assolvere alla funzione di deflusso delle acque nelle condotte centrale, ritorna per gravità di nuovo all’interno dello scantinato”.
Una relazione, quella dei tecnici, che si conclude con la richiesta, rivolta all’Amministrazione Comunale, di adottare soluzioni ai problemi sulla palazzina di piazza della Pace. “Sebbene per giungere ad una riduzione significativa della resistenza sia necessario un discreto lasso di tempo, si evidenzia come la corrosione indisturbata, possa procedere a ritmi che si avvicinano ad 1 mm/anno, che per le dimensioni tipiche dell’ingegneria civile diventano considerevoli nel giro di pochi anni. Questa Amministrazione – conclude il Rup – dovrà adottare tutti gli accorgimenti necessari, volti all’eliminazione delle infiltrazione dall’esterno verso l’interno dello stabile”.