Comincia a vacillare seriamente la sfiducia al sindaco di Borgetto Luigi Garofalo. Il primo cittadino, che ha presentato lo scorso 17 febbraio le dimissioni dalla carica e che quindi ha tempo sino al prossimo 8 marzo per eventualmente ritirarle o confermarle, pare sia riuscito a far tornare sui propri passi due dei nove consiglieri comunali che lo scorso 11 febbraio sottoscrissero e presentarono la mozione di sfiducia.
Si tratta dei consiglieri Maurizio Zerillo e Giovanni Balsamo, proprio tra coloro che per primi abbandonarono la coalizione a sostegno di Garofalo, aprendo di fatto la lunga crisi politica che si è trascinata sino ai giorni nostri. I due esponenti dell’assise si sono presi 48 ore di tempo per “riflettere”, ma l’impressione in realtà è che abbiano già deciso di non firmare più la sfiducia. Se così fosse il sindaco riuscirebbe a salvare la sua sedia perché per far passare la mozione servirebbero almeno 8 voti e senza di loro il numero si assottiglierebbe a 7.
“Io e Balsamo abbiamo preso due giorni di riflessione – conferma il vicepresidente del consiglio Zerillo – rispetto al piano programmatico di fine legislatura che ci ha presentato il sindaco. L’arrivo di un commissario regionale potrebbe essere un danno, dobbiamo pensare anche a non creare danni alla comunità”.
Restano invece fermi sulla propria strada la consigliera indipendente Vittorio Albano, i due esponenti del Pd e i 4 del Movimento 5 Stelle: “A me personalmente – rivela la Albano – il sindaco ha detto che se non riuscirà a trovarsi una maggioranza comunque confermerà le dimissioni”. “Restiamo fermi sulle nostre posizioni – dichiara il consigliere del Pd Alessandro Santoro -, e al di là della mozione di sfiducia il nostro partito non farà alcun passo indietro”. “Noi andiamo avanti senza tentennamenti – precisa la capogruppo dei grillini Anna Maria Caruso -, le poltrone non ci interessano, né tantomeno il programma di un sindaco che in tre anni non ha fatto nulla. Noi voteremo la mozione di sfiducia”. Irraggiungibile telefonicamente il sindaco.