Il sindaco di Borgetto Luigi Garofalo sembra avere i giorni contati dopo la mozione di sfiducia presentata ieri da ben 9 consiglieri comunali. Per approvarla di voti ne basterebbero soltanto 8, dunque già adesso i numeri ci sono tutti, al netto di qualche colpo gobbo che è possibile dietro le quinte della politica. A sottoscrivere l’atto non solo i quattro consiglieri del Movimento 5 Stelle, da sempre all’opposizione, ma ben altri 5 consiglieri che erano stati eletti all’interno della coalizione a sostegno del primo cittadino.
La mozione, come oltretutto impone la legge in materia, deve essere motivata. Ed i 9 consiglieri anzitutto hanno fatto una disamina sui rapporti interni al municipio: “Durante i quasi tre anni di mandato dell’amministrazione Garofalo – si legge nella mozione – abbiamo assistito ad un continuo ed inesorabile scollamento tra gli organi di indirizzo politico, l’amministrazione comunale e le strutture burocratiche del Comune concretizzatosi nella totale mancanza di visione organica, di programmazione, di progettualità per il futuro”.
“Sempre più spesso – aggiungono i consiglieri firmatari – si è verificato che gli atti di indirizzo politico dati da questo Consiglio Comunale siano stati disattesi dall’ Amministrazione. Tutte le interrogazioni, le mozioni o altri atti di indirizzo votate da questo Consiglio Comunale, anche quelle proposte dalla compagine di maggioranza, sono sempre passate inosservate da parte del Sindaco e della Giunta dato che non si sono concretizzati in atti amministrativi”.
Questa legislatura si porta dietro soprattutto la grave carenza idrica che da anni oramai si registra a macchia di leopardo sul territorio borgettano. E immancabilmente c’è un ampio passaggio su questa problematica: “Ad oggi – scrivono i consiglieri – buona parte dei residenti non ha possibilità di attingere tutti i giorni acqua alla rete, ma solo a giorni alterni e per poche ore al giorno. Ciò costringe gli utenti ad acquistare l’acqua altrove per far fronte alle proprie esigenze quotidiane, oltre che fornire un servizio che non risponde a quegli standard stabiliti dalle disposizioni in materia”.
Da evidenziare che al momento il sindaco si ritrova anche con una giunta monca: due assessori, Alessandro Santoro e Antonio Maltese, si sono dimessi nei giorni scorsi a breve distanza l’uno dall’altro. Il sindaco non ci sta rispetto alla pioggia di accuse che gli stanno piovendo addosso: “Qualcuno forse dimentica – replica – in che condizioni abbiamo preso questo Comune tre anni fa. Veniva da un commissariamento per infiltrazioni mafiose, con dei problemi di natura economica dal momento che era in dissesto. Abbiamo lavorato tanto e la fase finale della legislatura ci permetterà sicuramente di poter raccogliere i primi frutti. Borgetto non può permettersi un altro commissariamento”.