Le organizzazioni datoriali chiedono un un tavolo di confronto con la Regione dopo il flop annunciato del click day per la richiesta del Bonus Sicilia in modo tale da fare scelte condivise al fine di evitare devastanti corti circuiti che finiscono per penalizzare ulteriormente il già fragile e debole tessuto produttivo. CNA, Confartigianato, Casartigiani e Claai richiamano al senso di responsabilità politico-istituzionale il Governo della Regione dopo il clamoroso flop del contestato “click day”, attraverso cui si sarebbe dovuto assegnare il contributo a fondo perduto alle imprese siciliane che, durante il lockdown, sono state costrette alla chiusura per disposizione governativa.
Il Governo regionale ha dato peso all’aspetto tecnico della piattaforma, a cui viene attribuita la causa del fallimento dell’invio ma, secondo Nello Battiato, Giuseppe Pezzati, Maurizio Pucceri e Orazio Platania, vi sarebbe un grave peccato originale dietro questo colpo a vuoto. “E’ quello che ha ispirato l’assessore Turano ad affidare la possibilità di erogare l’aiuto economico alla velocità con cui si clicca. Tutto questo mortifica la dignità degli operatori economici che meritano sostegno e rispetto, oltre a certificare come le Istituzioni siano oggi sconnesse dal territorio, dal momento che operano senza avvertire il bisogno di un confronto con le Organizzazioni di categoria”.
“Restiamo basiti e senza parole – aggiungono –, anche perché, in sede di approvazione della Legge di Bilancio, è stato su nostro preciso input che si è arrivati a prevedere uno stanziamento di risorse per garantire il fondo perduto alle imprese, colpite dagli effetti devastanti della pandemia. Poi, improvvisamente, è calato di fatto il sipario nella interlocuzione, nonostante le sollecitazioni e gli interventi. I criteri e le modalità di accesso al Bonus Sicilia’ ce li hanno serviti senza il nostro coinvolgimento, senza che potessimo offrire il nostro contributo”.
Oggi, a distanza di mesi, artigiani, commercianti ed imprenditori aspettano di ricevere dalla Regione il promesso ristoro. “Errare è umano, perseverare è diabolico: invochiamo allora un serio cambio di rotta nel segno del confronto e della condivisione per individuare i correttivi necessari affinché questo benedetto fondo perduto venga assegnato in tempi rapidi ma senza dover riporre la speranza alla dea bendata. Ecco perché noi – concludono Cna, Casartigiani, Confartigianato e Claai – chiediamo un tavolo di lavoro urgente per individuare assieme le soluzioni e le modalità di accesso al contributo che tengano conto delle richieste già pervenute ma anche di oggettivi parametri”.
Resta aperta la questione dei codici ateco attualmente esclusi dalla tabella, le cui attività durante la fase acuta della pandemia sono rimaste chiuse di fatto o hanno operato in quanto erogatrici di servizi essenziali, ma subendo quasi tutte danni economici più rilevanti. Anche in questo caso serve una soluzione urgente.