Il  bilancio ufficiale della tragedia di Porticello e dell’affondamento del Bayesian è  di sei vittime (il corpo del cuoco dell’imbarcazione era stato recuperato lunedì scorso), un disperso e 15 sopravvissuti.

I quattro corpi recuperati ieri sono quelli di Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International, della moglie Anne Elizabeth, del legale Chris Morvillo e della moglie Nada, oggi è stato recuperato anche il cadavere dell’imprenditore britannico e proprietario dello yacht Mike Lynch. All’appello manca solo la figlia di Lynch, la 18enne Hannah.

Tutti i misteri e le indagini

Ora è il momento del dolore, certo, ma anche e soprattutto quello delle domande. Come ha fatto un’imbarcazione del genere, un gioiello del settore, a sparire in mare e ad affondare in un minuto? Tantissime le ipotesi, anche quelle più disparate e complottistiche.

Il boccaporto

Un boccaporto del ponte superiore lasciato aperto, la deriva mobile in posizione alzata, l’errato posizionamento dell’imbarcazione e un ritardo nell’attivazione del sistema automatico che sigilla la nave in caso di pericolo. Potrebbe esserci una catena di errori e di tragiche coincidenze nell’affondamento del Bayesian.

Secondo quanto scrive Repubblica, è soprattutto la posizione della deriva mobile che può spiegare come un gigante a vela non abbia resistito alla tromba marina nemmeno un minuto. Il veliero costruito nel 2008 dai cantieri Perini e ristrutturato nel 2020 è dotato del sistema che consente di dimezzare il pescaggio dell’imbarcazione.

In condizioni normali di navigazione il Bayesian ha una chiglia profonda 9,83 metri con la deriva completamente abbassata. Questo permette di compensare le forze opposte prodotte da un albero in alluminio alto 75 metri e mantenere stabile il veliero.Ma non tutti i porti del mondo hanno fondali profondi e per questo, per facilitare le manovre in ambienti “protetti”, la barca può ridurre il pescaggio a 4,05 metri. In questo modo il Bayesian poteva entrare nella maggior parte dei porti del mondo.

I sommozzatori hanno trovato la deriva alzata nelle prime ispezioni del relitto nel fondale a 49 metri. Dunque, nella posizione di minor stabilità. Secondo gli esperti con questo assetto sono sufficienti raffiche di vento a 100 chilometri orari per rovesciare quel tipo di veliero. E lunedì notte la tromba marina secondo i rilevamenti meteo ha superato quella velocità.Veliero instabile ma anche una sottovalutazione del pericolo. La ricostruzione al momento più attendibile parla di un’enorme quantità d’acqua entrata in pochissimo tempo da poppa. Probabilmente un’onda anomala che si è formata nelle vicine secche e si è abbattuta sul veliero.

L’ipotesi del maltempo estremo

Il maltempo che ha colpito l’area nella notte tra domenica e lunedì. Era previsto, ma non ci si aspettavano venti così forti. A colpire il veliero potrebbe essere stata una tromba marina, una tromba d’aria che si sviluppa però in mare – sempre più frequenti nel Mar Mediterraneo a causa dell’innalzamento della temperatura dell’acqua -, o un downburst, una fortissima raffica di vento che arriva a terra e poi si sposta in orizzontale a una velocità che può superare i 100 chilometri orari.

La mattina del 19 agosto alcuni pescatori di Porticello hanno riferito di aver visto una tromba marina durata circa dodici minuti. Il pericolo più grande che deriva dall’essere colpiti da una tromba marina mentre si è in barca a vela è quello della rottura dell’albero maestro, cioè uno degli elementi più esposti.

Ma le imbarcazioni moderne sono normalmente costruite secondo elevati standard di sicurezza e sono dotate di sistemi elettronici di navigazione e comunicazione, oltre che di dispositivi di emergenza. Normalmente non affondano in caso di maltempo.

L’albero maestro del Bayesian, poi, era in grado di sostenere tremila metri quadrati di vele, era progettato per resistere in condizioni di meteo avverse ed era stato sottoposto a manutenzione quattro anni fa.

La prima ipotesi che si è diffusa è stata comunque quella della rottura dell’albero maestro, sulla base di quanto riferito dal comandante della nave che ha portato in salvo i quindici passeggeri. In questo scenario la rottura dell’albero avrebbe causato danni allo scafo e fatto sì che la barca si sbilanciasse, si inclinasse su un lato e quindi affondasse.

Le tesi complottistiche

A suscitare ancora più suggestione intorno al tragico naufragio è la storia dei suoi passeggeri. Il superyacht è di proprietà di Angela Bacares, 57enne inglese moglie del magnate della tecnologia britannico Mike Lynch, disperso insieme alla figlia 18enne Hannah, il suo legale Chris Morvillo e il presidente della Morgan Stanley international Jonathan Bloomer, con le rispettive mogli.

Sembra che la vacanza in corso in Sicilia fosse un modo per celebrare la recente assoluzione di Lynch in un caso di frode, che l’imprenditore avesse voluto festeggiare con le persone che gli erano state più vicine durante il calvario giudiziario, durato più di dieci anni.

Dal 2012, infatti, su Lynch pendevano 15 capi di imputazione (uno per cospirazione e 14 per frode): l’imprenditore miliardario era accusato di aver gonfiato il valore di Autonomy, la sua società di sviluppo, prima di venderla per 11,1 miliardi di dollari al colosso dell’informatica statunitense Hp. Lo scorso giugno il tribunale di San Francisco lo aveva assolto assieme all’amico e uomo di fiducia Stephen Chamberlain, alla sbarra in quanto vicepresidente finanziario della società.

Qui l’assurda coincidenza che già fa gridare al complotto i più scettici: Chamberlain è morto 48 ore prima di Lynch dopo essere stato investito mentre faceva jogging a Stretham, nella contea di Cambridge. Ricoverato ancora vivo, è morto in ospedale per le ferite riportate.

Tra i complottisti hanno già iniziato a circolare varie ipotesi, alimentate anche dai legami fra Lynch e i servizi segreti di mezzo mondo, in particolare quelli israeliani, attraverso le sue società di sicurezza informatica. I principali filoni sono due: c’è chi crede che i due siano stati uccisi, anche se non si capisce da chi e perché e chi si concentra soprattutto sul caso di Lynch, ritenendo che la sua morte sia solo una messa in scena e che sia fuggito dal luogo dell’incidente a bordo di un sottomarino.

Una serie di coincidenze talmente sorprendente da evocare la letteratura, oltre alle teorie del complotto.

Interrogato per due ore comandante

E’ durato oltre due ore l’interrogatorio di James Catfield, 51 anni, il comandante del Bayesian, il veliero affondato a mezzo miglio  poco prima dell’alba di lunedì scorso mentre imperversava una violenta tromba d’aria. I pm della Procura di Termini Imerese, che ha aperto una inchiesta sul naufragio, lo hanno ascoltato ieri fino a tarda sera per ricostruire le fasi drammatiche dell’inabissamento e per acquisire dettagli tecnici utili alle indagini. Gli interrogatori proseguono anche oggi, i magistrati stanno sentendo tutti i sopravvissuti all’interno del resort Domina-Zagarella.

L’esperto: “Forse errore umano”

“Lo yatch Bayesian è molto probabilmente affondato per un errore umano, un atteggiamento poco idoneo ad affrontare l’eventuale arrivo di una perturbazione”. È l’analisi di un esperto del settore, un ingegnere della Italian Sea Group, la società proprietaria di Perini Navi, il gruppo viareggino di cantieri che nel 2008 varò il Bayesian, il veliero affondato a mezzo miglio da Porticello (Palermo).

Secondo l’esperto, che da anni lavora nel settore e che parla a titolo personale e preferisce rimanere anonimo, sarebbero diversi gli errori che potrebbero essere stati commessi: dalle mancate chiusure dello scafo ai motori spenti, fino alle persone presenti ancora in cabina. “Tra i protocolli di sicurezza basilari – spiega l’ingegnere – c’è quello di avere sempre una persona di guardia che controlla gli avvisi di burrasca, anche con la barca ferma in rada. Inoltre, anche con la tromba d’aria in arrivo, c’era tutto il tempo per salvarsi, sarebbero bastati quindici minuti per attivare tutte le misure di sicurezza”.

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