“Entro il 7 novembre deve essere presentato il nuovo piano da parte degli amministratori straordinari di Blutec per la successiva fase di autorizzazione da parte del Mise, il ministero dello Sviluppo economico. In questo tempo serve dare ulteriore copertura ai lavoratori con la cigs, la cassa integrazione guadagni straordinaria. Si faccia presto, i lavoratori non possono restare senza ammortizzatori sociali”. Ad affermarlo sono Antonio Nobile, segretario generale della Fim Cisl Palermo-Trapani, e Giacomo Ranieri, Rsu Fim Cisl Blutec, al termine dell’incontro con il ministero del Lavoro, svolto in videoconferenza.
Il confronto sulla proroga della Cigs
L’incontro in videoconferenza si è reso necessario per l’esame congiunto sulla proroga della cassa integrazione di Blutec, comprendente anche il sito di Termini Imerese. Il verbale prevede comunque la possibilità di estendere la proroga per tutta la durata dell’amministrazione straordinaria, che ha tempo 24 mesi in caso di approvazione del piano, per realizzare la cessione dei vari asset Blutec.
Famiglie che non possono restare scoperte
“Ovviamente la proroga oltre il 7 di novembre, per quanto possibile, è legata alle determinazioni alle quali il Mise giungerà sulla prosecuzione dell’amministrazione straordinaria e quindi rispetto al nuovo piano – precisano Nobile e Ranieri -. E’ importante che in questa fase delicata i lavoratori e le loro famiglie non rimangano scoperti dall’ammortizzatore, unica fonte di reddito per i lavoratori del sito di Termini Imerese. Bisogna fare presto, i commissari hanno ribadito che minimizzeranno i tempi di presentazione del nuovo piano e ci aspettiamo che il ministero del Lavoro, nelle sue articolazioni, faccia presto rispetto l’iter di approvazione. Apprezziamo la celerità della richiesta e della convocazione da parte del ministero del Lavoro, sappiamo che l’obiettivo rimane quello di trovare una soluzione industriale anche per il sito di Termini Imerese”.
Nei giorni scorsi il diniego del Mise
Situazione complessa e critica è quella di Termini Imerese. Le proposte arrivate nel mese giugno non sono state valutate dal Mise per il rilancio del sito. Secondo i sindacati, a questo punto, occorre del tempo per trovare una solida soluzione industriale che garantisca la reindustrializzazione del sito e la continuità occupazionale per tutti i lavoratori, compreso l’indotto.
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