- Appello di Mastrosimone (Fiom Sicilia) a Draghi e Musumeci
- “Governo non può staccare la spina”
- Vertenza coinvolge mille lavoratori
Continuano gli appelli dei sindacati sulla sulla vertenza Blutec di Termini Imerese che coinvolge mille lavoratori tra operatori diretti (700) ed indotto (i restanti 300) e le rispettive famiglie.
“Dieci lunghi anni di sofferenza”
Il segretario della Fiom Sicilia, Roberto Mastrosimone, si rivolte al premier Mario Draghi e dice: “Alle spalle abbiamo dieci lunghi anni di sofferenza a Termini Imerese, però non siamo mai arrivati a questo punto. I governi precedenti sono responsabili della mancata reindustrializzazione, il governo dei migliori guidato dal premier Draghi non può staccare la spina mettendo la parola fine, facendo pagare il conto dei fallimenti a mille lavoratori”.
“Sarebbe gravissimo in piena crisi pandemica”
Mastrosimone insiste: “Sarebbe gravissimo che nel pieno della crisi pandemica il governo butta in mezzo a una strada mille operai e le loro famiglie, soprattutto dopo la stesura del Recovery plan e le decine di miliardi di euro che arriveranno al Sud”.
La Fiom, dunque, fa l’ennesimo appello al governo Draghi e al governo Musumeci “perché trovino una soluzione per scongiurare la fine della reindustrializzazione con la ricerca di aziende anche pubbliche per salvare mille persone dal baratro”.
Assemblea degli operai per venerdì
Intanto, Fim Fiom e Uilm hanno convocato l’assemblea degli operai di Blutec e dei lavoratori dell’indotto ex Fiat di Termini per concordare le iniziative di lotta dopo l’incontro di ieri al Mise, ritenuto fallimentare dai sindacati. L’assemblea è in programma venerdì prossimo, alle 9,30, davanti alla fabbrica.
Già ieri preoccupazioni su ritardi cassa integrazione
Già nella giornata di ieri Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl e Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, avevano espresso la loro preoccupazione e disappunto sulla situazione attuale della Blutec al termine di un confronto col ministero dello Sviluppo.
Troppi rinvii
“Siamo veramente preoccupati e arrabbiati per la situazione che si sta determinando sul sito di Termini Imerese – lamentavano ieri Uliano e Nobile – . I continui rinvii degli incontri fino alla giornata di oggi hanno solo complicato la situazione. Le poche informazioni ricevute sulla solidità dei soggetti industriali fanno presagire che non verrà approvato il programma presentato dai commissari straordinari. Questo mette non solo in pericolo il processo di reindustrializzazione, ma anche la proroga della cassa integrazione, con una perdita delle tutele di reddito e un rischio occupazionale dei lavoratori”.
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