- Dieci aziende del Distretto Agrumi di Sicilia sperimentano la blockchain
- Si tratta di una tecnologia che consente di avere meno frodi nella filiera e più garanzie
- Le nuove sfide per il futuro dell’agroalimentare
Meno frodi nella filiera degli agrumi siciliani e più garanzie, per consumatori ed enti certificatori, grazie alle sperimentazioni sulla Blockchain da parte di dieci aziende “pioniere” del Distretto agrumi di Sicilia.
Cos’è la blockchain
Si tratta di un progetto esclusivo del Distretto dedicato appunto alla Blockchain, tecnologia di nuova generazione che consente alle imprese agroalimentari di documentare – attraverso una piattaforma condivisa e un archivio dati immodificabile – la tracciabilità e la trasparenza di tutti i processi di filiera: dai sistemi di coltivazione e trasformazione degli agrumi (trattamenti sul campo, raccolta, lavorazione per confetture, succhi e bibite) fino all’arrivo sullo scaffale del supermercato: una mappa che documenta a consumatori, enti e catene di distribuzione i vari passaggi e garantisce provenienza e trattamento dei prodotti.
Una nuova tecnologia e l’utilizzo nell’agroalimentare
Una tecnologia, quella della Blockchain, che in Italia comincia a muovere i primi passi nell’agroalimentare ma che è destinata ad entrare nei processi di acquisto accrescendo il posizionamento e la reputazione delle aziende che, per prime, la adotteranno. Partner del progetto è Foodchain spa che, in esclusiva per le aziende socie del Distretto Agrumi di Sicilia, ha messo a disposizione una piattaforma (dApp) appositamente creata e che in futuro, grazie allo staff di sviluppatori che perfezioneranno il sistema e le sue applicazioni, potrà dialogare con i gestionali delle singole aziende ma anche, nell’ottica del web collaborativo, con altre tipologie di blockchain. Un’idea, questa della piattaforma sperimentale di Foodchain, scaturita al termine di un corso di formazione di 80 ore sull’uso della Blockchain e di un seminario organizzati dal Distretto e seguiti con molto interesse dagli addetti ai lavori.
Uno strumento che rende più competitive le aziende
“La blockchain è un passaporto per il futuro della filiera agrumicola siciliana – spiega Federica Argentati, presidente del Distretto – nell’ottica della transizione verde e digitale delle imprese peraltro prevista da Next Generation Ue. Questo l’obiettivo del nostro progetto, concepito ante Covid, in tempi non sospetti: come Distretto ci siamo impegnati insieme ai nostri partner per consegnare agli associati gli strumenti per essere competitivi a medio e lungo termine sui mercati, ma anche costruire un rapporto più diretto e trasparente con il consumatore, sia nell’e-commerce che al dettaglio”.
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