“Nessuna discriminazione ma un equivoco”. Lo ha ribadito stamani il direttore generale del Cro di Aviano (Pordenone) Adriano Marcolongo tornando sulla vicenda della email inviata per errore alla biologa siciliana da parte dell’Istituto Tumori, in cui due operatori si confrontavano, in maniera informale, sulla inopportunità di prendere in esame candidature da Palermo.
Marcolongo ha spiegato che nella risposta alla richiesta di chiarimenti dopo l’invio per errore di una comunicazione interna, che ha scaturito la polemica, era già stato chiarito che la frase era legata alla distanza dall’Istituto e non alla provenienza di chi aveva prodotto istanza.
È stato anche spiegato che non si trattava di concorso o borsa di studio, ma di una candidatura spontanea con la biologa Erminia Muscolino che chiedeva di collaborare con il Cro.
Il direttore generale del Cro di Aviano, Adriano Marcolongo, nel corso della stessa conferenza stampa, ha comunque annunciato che prenderà contatto con la biologa palermitana e la inviterà ad Aviano per una visita dell’Istituto.
Dopo essersi nuovamente scusato Si è scusato nuovamente e ha comunicato che, non avendo ravvisato inadempienze, non ha preso alcun provvedimento disciplinare nei confronti dell’autore della email inviata per errore.
L’Assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, interviene nel merito della vicenda riguardante la giovane Erminia Muscolino, specializzanda in biotecnologia e medicina molecolare, respinta dall’Istituto tumori Cro di Aviano.
“Dispiace e lascia stupefatti che ancora oggi possano prevalere arcaici pregiudizi sulla provenienza geografica di giovani studiosi italiani, tanto da inficiare una valutazione che dovrebbe basarsi esclusivamente sul merito. Quello avvenuto è certamente un episodio increscioso, nel merito del quale non posso che esprimere grande tristezza. Questo perché in Sicilia, alla pari di altre regioni del nostro Paese, formiamo professionisti di indubbia qualità che spesso, per mancanza di opportunità lavorative in loco, sono costretti a lasciare la nostra Regione, andando ad arricchire capitale umano delle regioni del Nord.
Certo che l’Istituto di Pordenone abbia perso un’opportunità ed una risorsa che probabilmente avrebbe potuto rivelarsi preziosa per quella struttura, auguro ad Erminia di raggiungere i suoi obiettivi professionali, proseguendo il suo percorso formativo sempre con lo stesso impegno ed entusiasmo e facendo così onore a Palermo e alla Sicilia”.