La Procura di Termini Imerese ha scritto il nome di tre medici dell’ospedale Giuseppe Giglio di Cefalù in seguito alla denuncia presentata da una coppia. Il bambino non è mai nato, è morto nella pancia della donna che stava sfiorando i 10 medi di gravidanza.
I pm termitani adesso vogliono capire se si possa trattare di un caso di malasanità quello che sarebbe avvenuto tra le mura dell’ospedale Giuseppe Giglio di Cefalù (Pa). In seguito della denuncia dei genitori mancati, è stata aperta un’inchiesta per interruzione colposa di gravidanza. Lo riporta il Giornale di Sicilia. Gli indagati sono i membri dell’equipe medica formata da Gianmauro Rubino, Luciana Cordone e Vincenzo Miceli.
La coppia da da San Giovanni Gemini nell’Agrigentino si è spostata a Cefalù per far nascere il loro primo figlio nell’ospedale più vicino al paese di origine della donna, Montemaggiore Belsito, in provincia di Palermo. Il 18 maggio la donna si sarebbe recata al Giglio per una visita di controllo dopo che nei giorni precedenti sarebbe stata rispedita a casa dopo aver chiesto di far nascere il piccolo. Nel corso della visita però l’amara sorpresa, il piccolo che la donna portava in grembo era senza vita.
Dopo le lacrime e la disperazione, è scattata così la denuncia dei due che ha comportato un’inchiesta condotta dal commissariato di polizia di Cefalù. È stata acquisita la cartella clinica del caso e la Procura ha deciso di affidare a 4 consulenti il compito di eseguire l’autopsia del feto. Sono stati anche sequestrati tutti i documenti del caso. Il compito degli esperti sarà quello di ricostruire la vicenda.
Arriva anche la replica dell’ospedale cefaludese. “Non possiamo che esprimere la nostra vicinanza ai familiari, comprendendone il dolore. Al contempo siamo fiduciosi dell’operato dei nostri sanitari, tutti professionisti con un’ampia esperienza, e attendiamo con altrettanta fiducia l’esito delle indagini”.
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