Il gup di Palermo Carmen Salustro ha rinviato a giudizio, su richiesta del pm Alfredo Gagliardi, il sindaco Giovì Monteleone e il vicesindaco Salvatore Badalamenti per la morte nel 2021 di Gabriele Conigliaro, il bambino di 12 anni rimasto travolto da una porta del campo di calcetto all’Interno del parco giochi comunale di contrada Sofia.

L’accusa è di omicidio colposo in concorso. Il sindaco è difeso dall’avvocato Andrea Crescimanno il vicesindaco dall’avvocato Alessandro Gambino. La famiglia del piccolo costituita parte civile è assistita dall’avvocato Francesca Cellura.

“Sono profondamente addolorato per ciò che è successo a Gabriele. Ma per il processo sono sereno: ho piena fiducia nella giustizia”. Secondo le indagini sarebbero emerse delle responsabilità su mancata “diligenza e perizia”. In base alle indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Carini, il Comune avrebbe messo in opera un campo di calcetto nel parco giochi, senza i necessari accorgimenti tecnici che ne attestassero la sicurezza. Venne autorizzata una società sportiva ad installare le due porte da calcio, ma gli amministratori e i tecnici comunali non avrebbero mai controllato la corretta esecuzione della posa in opera. Pare infatti che la porta non fosse ancorata al suolo quando Gabriele, giocando, vi si sarebbe aggrappato. La struttura metallica lo travolse e lo ferì irrimediabilmente alla testa senza lasciargli scampo.

Per la difesa nel corso del processo emergeranno le responsabilità di chi aveva il dovere di controllare e garantire la manutenzione e non lo ha fatto. In un Comune di 40 mila abitanti ci sono compiti ripartiti e queste incombenze non possono essere del sindaco. Ci sono i documenti che attestano che le porte erano state fissate ed era stato eseguito il collaudo statico. Ma di tutto questo se ne parlerà a processo.