Ancora un drammatico episodio che riguarda un bambino a Palermo. Sabato scorso, ma la notizia è stata resa nota solo oggi, un nuovo drammatico episodio con protagonista un piccolo di 13 mesi, portato al pronto soccorso del nosocomio di Cristina più noto come Ospedale Bambini per aver ingerito cannabis.
Figlio di genitori romani
A rivolgersi ai medici sono stati i genitori, una coppia di romani a Palermo per lavoro, preoccupati per le condizioni del figlio. I medici in servizio hanno visitato il bambino sottoponendolo anche a una Tac che ha riscontrato una frattura cranica.
I sanitari hanno contattato le forze dell’ordine e la Procura per i minorenni. L’alloggio preso in affitto dalla coppia durante la permanenza in città è stato sottoposto a perquisizione. Come accade sempre in questi casi il bambino è stato affidato al direttore sanitario dell’ospedale in attesa dell’esito degli accertamenti disposti dalla magistratura.
Le indagini
La polizia, chiamata dai medici del pronto soccorso, ha sentito i genitori per cercare di ricostruire quanto accaduto. Durante le prime fasi dell’indagine il padre e la madre del bambino, che hanno rispettivamente 32 e 29 anni, hanno negato che il figlio avesse ingerito droga in casa.
Bambino fuori pericolo
Il piccolo, ricoverato in astanteria all’ospedale dei Bambini, è in osservazione, ma sarebbe fuori pericolo. Da stabilire anche le cause della frattura al cranio riscontrata dopo la tac. Gli inquirenti stanno accertando se si tratti dell’esito di una caduta accidentale o di percosse subite dal piccolo.
“Siamo preoccupati per questi episodi che riscontriamo sempre più spesso – avevano lanciato l’allarme, nei mesi scorsi, i magistrati – La disattenzione dei genitori assuntori di droghe può comportare danni gravissimi per i più piccoli”.
I precedenti
L’ultimo caso precedente a quello odierno a Palermo, il diciassettesimo dall’inizio dell’anno, risaliva all’ottobre scorso: un bambino di 14 mesi in overdose, trasferito, con l’elisoccorso del 118 da Lampedusa all’ospedale Di Cristina e ricoverato in Terapia intensiva.
Non solo Sicilia
Un fenomeno, quello dei bambini finiti in ospedale per overdose, che non è circoscritto al capoluogo siciliano: è di oggi la notizia che i carabinieri di Bologna, coordinati dalla Procura, hanno aperto una inchiesta, ipotizzando il reato di lesioni personali aggravate, dopo il ricovero in ospedale di una bimba di 10 mesi vittima di un’intossicazione patologica da droghe.
Gli accertamenti sono cominciati nella serata di sabato, quando i sanitari del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Maggiore di Bologna hanno informato i militari che la piccola era stata trovata positiva ai cannabinoidi nel corso di una visita. La bambina era stata portata in ospedale in seguito a un malore che aveva accusato mentre si trovava a casa con la nonna.
Accompagnata nella struttura sanitaria dai genitori, è rimasta in osservazione con una prognosi di sette giorni. I carabinieri hanno eseguito una perquisizione a casa dei genitori e della nonna, tutti italiani e incensurati. Non sarebbero state trovate tracce di sostanze stupefacenti né altre sostanze ‘sospette’.
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