Il Comune di Terrasini nega il doppio cognome e il doppio riconoscimento come genitore a due donne, entrambe madri di un bambino avuto grazie all’inseminazione artificiale. Il piccolo quindi non potrà essere riconosciuti dai due genitori che per la legge sono dello stesso sesso. I bambino può solo essere riconosciuto dalla donna che lo ha partorito. E’ stato l’anagrafe a rispedire al mittente la richiesta del doppio cognome per il bambino e, come riporta il Giornale di Sicilia, dall’ufficio legale del Comune è giunta la conferma dell’impossibilità al riconoscimento genitoriale della compagna che materialmente non ha messo al mondo il piccolo.
Le due donne, a distanza di due anni dal loro matrimonio civile, hanno avuto un figlio dopo un’inseminazione artificiale. In questi giorni si sono viste negare la possibilità di essere riconosciute entrambe genitori di Samuele.
“Una vera beffa – dice la donna che ha concepito il bimbo – perché lo Stato ci riconosce formalmente compagne, riconosce anche lo stato di famiglia. Dunque per pagare le tasse siamo genitori in due, per rivendicare diritti sul piccolo ci sono solo io”. La Legge riconosce infatti le unioni civili tra due persone dello stesso sesso ma non dà la possibilità di riconoscere un figlio. “È così – conferma il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci -, questa legge è rimasta sostanzialmente a metà. Non essendo riconosciuta ad entrambe la genitorialità, tutto ricade in capo solo alla donna che ha fisicamente messo al mondo il piccolo”.
Le due donne però non si daranno per vinte. “Faremo quel che legalmente oggi possiamo – dicono – ma ci piacerebbe interloquire ad esempio con la ministra della Famiglia Elena Bonetti, o con la senatrice Monica Cirinnà per poter esporre il nostro disagio. Vorremmo essere da apripista per altre coppie che come noi stanno vivendo o magari vivranno lo stesso problema. Oggi ci sentiamo cittadini di serie B, discriminati in tutti i sensi”.
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