L’ordinanza del presidente della Regione “immotivata”

Bimbo siciliano chiuso in casa durante il lockdown “Deve essere risarcito”

Aveva diritto a giocare all’aria aperta, le ulteriori restrizioni Covid in Sicilia non erano motivate. Così si è espresso il Cga, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, che ha stabilito un risarcimento, seppur simbolico, ad un bambino che all’epoca dei fatti aveva 11 anni. A lui dovranno essere corrisposti 200 euro per ogni giorno in cui fu costretto a rimanere in casa per effetto dell’ordinanza che all’epoca aveva emanato il presidente della Regione Nello Musumeci. Il provvedimento dell’allora governatore imponeva a tutti, bambini compresi, di non poter uscire di casa per evitare il contagio. Decisione che era ancor più restrittiva dei Dpcm emanati dal governo nazionale.

Il periodo del lockdown

Il periodo ovviamente è quello del lockdown. Quindi parliamo dei giorni a cavallo tra marzo e aprile del 2020. Il decreto in questione, emanato dal governo nazionale, parlava della possibilità di fare sport in un raggio di 500 metri da casa propria. Ma la norma era generica, alle Regioni poi spettava eventualmente, sulla base delle emergenze epidemiologiche del territorio di riferimento, emanare ulteriori restrizioni. Così fece Musumeci che per evitare ogni dubbio interpretativo il giorno dopo questo Dpcm scrisse: “Permanenza domiciliare assoluta”. Quindi nessuna deroga per attività sportive o altro.

Restrizioni immotivate

Il Tar su questa vicenda non era mai entrato nel merito. Aveva semplicemente liquidato la cosa sostenendo che non vi erano più i presupposti per un pronunciamento. Per il fatto che oramai quei provvedimenti non erano in vigore, veniva quindi a mancare l’interesse. L’avvocato del ragazzino, Marcello Maugeri, ha insistito ed ha portato la questione al Cga. Qui il pronunciamento c’è stato ed a favore del ragazzino. Secondo il collegio giudicante amministrativo di secondo grado l’ordinanza ulteriormente restrittiva non sarebbe stata supportata da reali motivazioni. “Non vi era alcuna ragione di sopravvenuto aggravamento del rischio sanitario”. Il ragazzino rimase per 5 giorni chiuso in casa, a lui quindi andrà un risarcimento complessivo di mille euro.

Leggi anche

Covid19, sempre più città cinesi in lockdown, ‘record’ di nuovi casi a Shanghai

Leggi l'articolo completo