“A otto mesi dall’inizio della legislatura i risultati dell’azione del Governo regionale guidato da Nello Musumeci sono peggiori di quelli che avevamo previsto in campagna elettorale. Nessuna emergenza è stata finora risolta, si naviga a vista, provando a metterci una pezza all’occorrenza”. Lo dice la capogruppo del M5s all’Ars Valentina Zafarana, tracciando un bilancio dei primi mesi dell’azione dell’esecutivo regionale a chiusura dei lavori del Parlamento per la pausa estiva.
“Gli enti locali hanno difficoltà con la raccolta, il nuovo piano regionale dei rifiuti è una chimera, esiste solo un piano stralcio ma verosimilmente il Governo sarà costretto a tornare a Roma col cappello in mano – aggiunge – per chiedere l’ennesima proroga del commissariamento, mentre intanto i sindaci sono lasciati soli a gestire un’emergenza che si trascina da 20 anni”. “Il Parlamento – prosegue – quando lavora lo fa a passo di lumaca, legifera una tantum, con metodi che mortificano l’Istituzione, bypassando le commissioni di merito e violando i regolamenti”.
“Sul fronte sanità, la proposta di rimodulazione delle rete ospedaliera non contiene alcuna novità. E’ la fotocopia della precedente – dice ancora – mentre negli ospedali siciliani il personale sanitario è sottodimensionato, nei pronto soccorso c’è il far west, con i medici esposti ad aggressioni e violenze e costretti a enormi sacrifici per assicurare la continuità assistenziale”. “Sul versante finanziario va peggio, il Governo – continua Zafarana- ha presentato una manovra spot, scritta male, che è stata pure impugnata dal Consiglio dei Ministri. Le modalità che hanno condotto il Parlamento ad approvare la riscrittura degli articoli, ‘bocciati’ da Roma, sono state vergognose. Con un blitz, la maggioranza, tre giorni fa, ha portato in aula un emendamento, poi stralciato e quindi votato, al ddl che istituiva la giornata regionale delle vittime innocenti di mafia, che nulla aveva a che vedere con la materia da regolare. Con uno stratagemma indecente ha approvato la riscrittura di alcune norme alla Finanziaria, esautorando le commissioni parlamentari dal loro ruolo, così come l’intero Parlamento, mortificando l’azione dei parlamentari”.
“E Micciché come in uno psicodramma, che fa? Invece di spronare l’Assemblea a produrre e legiferare – afferma la parlamentare -, si preoccupa di mettere in sicurezza solo i privilegi degli ex deputati, non perdendo occasione per puntare il dito contro il taglio ai vitalizi, perché si sa con 1.300 euro al mese un ex parlamentare non ce la fa”.
“Il M5S – conclude – ha già pronte tante proposte di legge, scritte insieme ai cittadini che aspettano solo di essere discusse dalle commissioni di merito e poi dal Parlamento su temi che sono le vere emergenze della Sicilia: sviluppo, lavoro, tutela della salute e sanità pubblica, agricoltura e valorizzazione dei beni culturali. E’ su questo che vogliamo dare risposte ai siciliani”.
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