Piovono emendamenti sul bilancio di previsione 23-25. Sarà una mattinata concitata quella che attende il Consiglio Comunale di Palermo, chiamato a superare l’impasse nel quale è rimasto impanatanato venerdì. Al centro del dibattito politico rimangono i 500.000 euro che il centrodestra intende destinare alle cosiddette spese di rappresentanza, ovvero somme da destinare per l’acquisto di materiale o di servizi per manifestazioni istituzionali. Per gli esponenti della maggioranza si tratta di un atto dovuto. Affermazione sulla quale il gruppo “Oso” non è d’accordo, arrivando a parlare addirittura di ‘caviglie elettorali’, ovvero una tipica espressione palermitana che richiama ad una sorta di “do ut des” fra politici ed elettori. Uno scontro, quello fra gli ex pentastellati e il centrodestra, che ormai assume i contorni di una rappresaglia, con centinaia di emendamenti presentati al solo scopo di paralizzare l’aula. In tutto questo marasma, ci sono poi una serie di modifiche che provano ad entrare nel merito di alcune questione annose per la città. Fra questi quello del M5S, che cercherà di destinare circa 200.000 euro per la creazione di un sistema fognario per il palazzo di via Tiro a Segno, al civico 60.
La guerra sulle spese di rappresentanza
I termini sono evidenti già da venerdì. I due esponenti di “Oso”, ovvero Ugo Forello e Giulia Argiroffi, hanno presentato oltre 100 emendamenti. E, con ogni probabilità, ne metteranno sul piatto altri. L’obiettivo è chiaro, ovvero impantanare i lavori del Consiglio Comunale per rallentare l’approvazione dell’atto. Un comportamento che, seppur legittimo dal punto di vista democratico, è stato però fortemente condannato in maniera trasversale, sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Critiche che, però, non hanno smosso i due ex pentastellati, anzi. Gli stessi hanno rincarato ulteriormente la dose.
“Riteniamo immorale e del tutto spropositato destinare negli ultimi 5 mesi del 2023 la somma di circa 500.000 euro alla Presidenza del Consiglio Comunale per il finanziamento di “feste rionali o per la presentazione di libri” (sono gli esempi citati dal sindaco nel corso della riunione con le minoranze) – dichiarano Forello e Argiroffi -. É uno scandalo che il Comune rinunci ad un’azione di programmazione e pianificazione delle iniziative culturali da promuovere, e lasci spazio alla capacità di improvvisazione dei consiglieri comunali che, é di tutto evidenza, agiranno al fine di aumentare il proprio consenso elettorale. Così viene ulteriormente minata la qualità del consenso e rinforzata la politica delle amicizie e delle relazioni di potere”.
L’idea degli emendamenti trova una ratio tanto semplice quanto astuta. Al momento, i 500.000 euro previsti dall’emendamento del centrodestra troverebbero due fonti di finanziamento: 150.000 euro dovrebbero derivare dal fondo di riserva, mentre gli altri 350.000 dovrebbero essere reperiti fra le pieghe degli incassi della tassa di soggiorno. Una voce, quest’ultima, che gli esponenti di maggioranza giustificano alla luce di quanto fatto durante l’esperienza dell’Orlando IV, quando l’ex sindaco destinato parte di queste risorse per sostenere i teatri cittadini. Non tutti però, come sopra esplicitato, sono d’accordo. Così la proposta mossa dai consiglieri di “Oso” appare chiara. O si cancellano i 350.000 dall’attuale emendamento, oppure si continuerà sulla strada degli emendamenti. Un guado dal quale Sala delle Lapidi deve necessariamente uscire, al fine di portare a casa l’atto entro il 31 luglio.
L’emendamento su via Tiro a Segno
Ma, in mezzo a questa sequela infinita di emendamenti tecnici, ce ne sono alcuni che entrano nel merito di questioni assai dolorose per la città. Fra queste rientra la proposta di modifica mossa dal capogruppo del M5S Antonino Randazzo. Il consigliere comunale, attraverso un emendamento presentato venerdì, chiede di destinare 200.000 euro, da trovare all’interno del fondo di riserva, per costruire il sistema fognario di via Tiro a Segno. Un impianto che servirebbe a superare l’emergenza igienico-sanitaria vissuta dalle 140 famiglie che vivono nel palazzo al civico 60. L’atto avrebbe già ricevuto il parere favorevole degli uffici, ma dovrà comunque trovare una convergenza d’aula sul tema. Fatto che non è da escludere visto che, alcuni consiglieri comunali, si spendono da tempo sulla questione.
Sarà comunque il Consiglio Comunale, nella sua sovranità, a decidere il dà farsi. Anche se, ricorda Antonino Randazzo, “c’è una gravissima emergenza igienico sanitaria che colpisce sia i cittadini di via Tiro a Segno ma anche quelli di via Ponte di Mare. Una situazione che la politica, da destra a sinistra, conosce da anni. Direi che c’è poco da commentare. C’è solo da approvare un emendamento che ha parere favorevole dagli uffici e che va a finanziare il progetto AMAP per mettere fine a questa odissea drammatica”. Da anni infatti si registra la presenza di acque fognarie a cielo aperto proprio a pochi metri dall’Ecomostro di via Tiro a Segno. Liquidi che si depositano nelle stradelle laterali del plesso abitativo del civico 60.
Un fatto già noto almeno dal 2016, quando fu realizzata una conferenza di servizi alla presenza dei tecnici di Amap, Coime, e degli uffici comunali al fine di risolvere il problema. Da allora il Comune ha provato a sollecitare Amap ad un intervento. Ciò anche attraverso un’ordinanza sindacale del 25 gennaio 2021, con la quale l’allora sindaco Leoluca Orlando chiedeva un intervento urgente sul posto. Secondo le ultime notizie che giungono dagli uffici, i tecnici dell’azienda Amap hanno consegnato il preventivo per concludere gli interventi per eseguire gli interventi necessari nei pressi dello stabile della II Circoscrizione. Opere che dovrebbero costare intorno ai 200.000 euro (gli stessi previsti dall’emendamento) e per le quali si attende il via libero del Comune di Palermo. Interventi attesi da tempo e sui quali Palazzo delle Aquile dovrà comunque agire in fretta, vista la condizione igienico-sanitaria dei luoghi che, con particolare riguardo alle giornate di pioggia battente, diventando terra per pozze d’acqua fetide e malsane.
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