Tre punti per riaprire il discorso qualificazione ai play off e dare adrenalina a questo finale di regular season. La Waterpolo Palermo cerca la vittoria nel big match che si giocherà sabato 4 giugno alla piscina Scuderi di Catania contro la capolista Auditore Crotone.
Il match, valido per il recupero della seconda giornata di ritorno del girone 4 della serie B maschile di pallanuoto, si giocherà alle 15 nell’impianto etneo per l’indisponibilità della piscina a Crotone.
In classifica, quando mancano tre turni alla fine della stagione regolare, il Sette allenato da Paolo Malara è terzo a quota 36 (12 vittorie e 3 ko), mentre i pitagorici sono primi con 42 punti, frutto di 14 successi ed una sola sconfitta.
La Waterpolo Palermo ha l’obbligo di vincere
Se la Waterpolo vuole riaccendere le speranze di qualificazione ai play off promozione, traguardo che centrò la scorsa stagione dove arrivò a gara 3 della finalissima persa poi col Cus Palermo, deve vincere la partita di domani.
Il successo è d’obbligo perché i palermitani si avvicinerebbero ai pitagorici ed al contempo rimarrebbero ancora a contatto con l’Acese, seconda forza del campionato con 40 punti. Proprio gli etnei – di scena nel derby con la Waterpolo Catania – saranno gli avversari successivi della Waterpolo. La squadra palermitana riceverebbe l’Acese, già sconfitta all’andata proprio alla Scuderi per 11-10, in casa sabato 11 giugno. In caso di ulteriore successo quando poi mancherebbe un turno alla fine della stagione regolare, riaprirebbe il discorso qualificazione per gli spareggi promozione per la A2.
In caso contrario la Waterpolo Palermo direbbe praticamente addio ad ogni sogno di gloria e rimandare il tutto alla prossima stagione.
All’andata il Crotone vinse 7-8
Si riparte dalla beffarda sconfitta interna della Waterpolo nel match di andata per 7-8 con i calabresi, abili a sfruttare al meglio le occasioni concesse dalla squadra siciliana. I crotonesi possono contare su ottime individualità, il Sette di Malara non può permettersi, dunque, sbavature ma deve sfoderare la prestazione “perfetta”.
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