L’uomo che riuscì a far sedere al tavolo degli ultimi a Palermo addirittura Papa Francesco. Ma a quella mensa della Missione Speranza e Carità, che già di per se era un miracolo di perseveranza, hanno seduto con gli ultimi anche Cardinali e Arcivescovi.
L’uomo che piegò le fredde logiche della pubblica amministrazione alle esigenze dei senza tetto, dei senza cibo. Così la città di Palermo ha ricordato Biagio Conte nel giorno del primo anno senza il Fratello di tutti, il Missionario laico. La città, le istituzioni, la Chiesa oggi hanno ricordato quell’uomo fiero e generoso che ha immolato la propria esistenza agli ultimi.
Primo anniversario della nascita in cielo
Primo anniversario della “nascita in cielo di Fratel Biagio” lo hanno chiamato. E per tre giorni hanno proliferato le iniziative dalla presentazione del libro “Posso chiamarti fratello” che ne racconta la vita, alla realizzazione di un murales, il secondo dedicato a lui, fino allo speciale annullo postale che dalle 14.30 è stato elargito nella postazione di Poste Italiane allestita presso la Cittadella del Povero e della Speranza, in via Decollati.E proprio la Missione è stata il centro della giornata. Lì, nella chiesa “Casa di Preghiera per tutti i Popoli” proprio in via Decollati, L’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice ha presieduto la celebrazione eucaristica con la partecipazione degli arcivescovi e dei vescovi di tutta la Sicilia.
L’omelia di Lorefice
“Un anno fa, in Cattedrale, durante le esequie, salutavamo Fratel Biagio ricordando come a
lui sia stato dato il triplice dono di vivere da povero, di vivere con i poveri e di vivere per i poveri – ha ricordato Lorefice – oggi è nostro compito ricordare che la sua incarnazione di quel Vangelo dice anche che nella Chiesa povera e dei poveri di cui abbiamo condiviso lo spirito; nella Chiesa povera e dei poveri che ci ha indicato già il concilio Vaticano II; nella Chiesa povera e dei poveri che qui, nella nostra Palermo, ha reso possibile l’abbraccio esemplare e profetico tra Fratel Biagio e Papa Francesco; nella Chiesa povera e dei poveri che chiede in primo luogo ai nostri presbitèri, ai consacrati e alle consacrate, di ispirarsi al cammino di questo nostro fratello pellegrino e orante,
sofferente tra i sofferenti e gioioso tra i più umili, tra i più semplici”.
“Forza del Vangelo grida contro tutti gli uomini della mafia”
Dalla Missione di Speranza e Carità, ancora una volta si alza la voce dell’Arcivescovo di Palermo contro la mafia. La forza del Vangelo – sono le parole di Corrado Lorefice – “grida contro tutti gli uomini della mafia, che si sentono padroni, capaci di rendere schiavi gli altri, soprattutto i bambini, le donne e i più fragili. Non si rendono conto di essere infelici”. Dall’Arcivescovo un appello anche alla redenzione e al pentimento, perchè, “Dio ha un disegno di felicità per tutti, anche per loro”. E questa forza del Vangelo, ricorda Lorefice, questa sera “l’attingiamo da Fratel Biagio”
Fratel Biagio manca
Fratel Biagio manca e proseguire la sua opera non è e non sarà cosa semplice perché non c’è più quell’uomo capace di salire in ascesi e digiunare per chiedere al mondo di non dimenticare gi ultimi e alle istituzioni di far sempre di più per chi non ha nulla.
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