Polemiche sulla nomina di Marco Betta a nuovo sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo. Polemiche che sono diventate anche terreno di scontro politico.
La posizione della Lega: “Un’altra anomalia di Orlando”
“Betta è un’altra anomalia del Presidente del Teatro Massimo e Sindaco di Palermo Orlando, inaspettata certamente solo per i non addetti ai lavori”. A dichiararlo è il maestro Pietro Ballo, responsabile regionale del dipartimento della Lega arte e spettacolo. Per Ballo “C’è qualcosa che non quadra su questa nomina, e lo pensano in tanti”.
Il presidente della fondazione teatro Massimo, Leoluca Orlando insieme al Consiglio di Indirizzo non può non sapere o fare finta di non sapere cosa dice lo statuto per quanto concerne le carica di sovrintendente.
“Nessuna esperienza in ambito gestionale e manageriale”
Prosegue Ballo: “Anche questa “forzatura” di Orlando accanto alla fallimentare gestione di Palermo dimostra il suo totale fallimento su tutti i fronti.
Betta è un musicista e compositore, un artista e lo scrive sul suo stesso sito nella sezione biografia, ma si evince anche sul curriculum (in inglese) pubblicato dalla stessa fondazione sul sito del Teatro.
Dal suo storico, per l’appunto, non si evince nessuna esperienza in ambito gestionale e/o di management che invece imporrebbe lo stesso statuto della Fondazione per la carica di sovrintendente.
Insomma Betta può continuare a fare il bravo musicista e anche il direttore artistico, ma non il sovrintendente”.
“Né titoli né requisiti”
E ancora: “Lo statuto della Fondazione Teatro Massimo di Palermo in conformità con quanto previsto dal DL 8 agosto 2013 n 91 convertito in L .7 ottobre 2013 n 112 prevede che il Consiglio di Indirizzo secondo quanto previsto all’ Articolo 9 comma 9 svolge anche il compito di individuare all’esito di una valutazione da compiere tra almeno tre qualificati profili professionali competenti nel settore musicale-lirico gestionale, il nominativo da proporre all’ Autorità Statale competente in materia di spettacolo per la nomina del Sovrintendente.
Il Sovrintendente è infatti l’unico organo di gestione della Fondazione. All’articolo 10 dello stesso Statuto e’ specificato che è nominato dall’Autorita’ Statale competente in materia di spettacolo su proposta del consiglio di indirizzo fra le persone dotate di comprovata esperienza in materia di gestione e di organizzazione di spettacoli musicali e di gestione e di organizzazione di enti consimili.
Stando al curriculum di Betta, pubblicato dall’Ente e sul suo Sito Web, hanno certificato il non possesso dei titoli e delle esperienze consimili per ricevere cotanta nomina.
Di fatti Betta è Professore di Teoria e tecnica della colonna sonora.
Praticamente Betta è un bravo musicista e compositore probabilmente al pari di altre migliaia di musicisti e compositori della città, ma certamente ribadisco che il bravo Maestro non ha titoli e i requisiti per la carica di sovrintendente”.
La richiesta di annullamento della nomina a sovrintendente
Infine, l’affondo di Ballo: “Regalo, probabilmente, che ha voluto fare Orlando & CO a Betta. L’ha fatto, come sempre, senza rossore in viso sfidando nuovamente tutti, politici e addetti ai lavori.
Pertanto nella qualità di compenente di una forza politica con il ruolo di responsabile regionale del dipartimento della Lega arte e spettacolo e per la mia internazionale esperienza artistica chiedo l’annullamento della nomina di Betta parimenti impugnazione attraverso ogni strumento a nostra disposizione per ribadire e contrastare questa anomalia che porta la firma di Orlando & CO”.
Milena Gentile (Pd): “Una delle personalità più prestigiose del panorama artistico”
Immediata la risposta alle dichiarazioni di Pietro Ballo. Arriva attraverso una nota di Milena Gentile, consigliera comunale del Pd. Afferma Gentile: “Le recenti dichiarazioni della Lega sulla nomina del Maestro Marco Betta a Sovrintendente del Teatro Massimo come sempre dimostrano inadeguatezza nel riconoscere i meriti di una delle personalità più prestigiose del panorama artistico palermitano. Per evidenti interessi elettorali il responsabile culturale della Lega è arrivato a sostenere l’assurda tesi che un direttore artistico non abbia capacità manageriali e gestionali””.
Figure sinergiche e complementari
Spiega ancora Gentile: “Non è certo un caso che cinque tra i maggiori teatri italiani abbiano sovrintendenti che vengono dall’esperienza di direttore artistico. È cosa nota che in Italia il direttore artistico è perfino il responsabile legale degli eventi teatrali e non ha solo il compito di curarne l’aspetto artistico, ma ne deve valutare anche la fattibilità tecnico-economica, gli eventuali scopi sociali, la portata in termini di promozione dell’immagine del teatro e della città. Quindi, al contrario di quanto sostiene il Maestro Ballo della Lega, direttore artistico e sovrintendente sono figure sinergiche e complementari, entrambi devono sapere scegliere le persone di cui contornarsi, conoscere bene il ruolo di tutti e coordinare ogni elemento per raggiungere il migliore risultato possibile”.
Un innegabile talento e spiccate doti umane
La consigliera comunale ricorda poi: “Marco Betta già nel 1994 è stato il più giovane direttore artistico d’Italia e da allora, oltre che per il suo innegabile talento di compositore riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale, si è distinto per le sue spiccate doti umane che lo hanno reso particolarmente gradito ai lavoratori del teatro, in modo particolare per la sua speciale capacità di comunicare emozioni e rendere partecipi tutti dei suoi progetti artistici.
Colgo l’occasione per porgere a Marco Betta i migliori auguri di buon lavoro anche nel mio ruolo di Presidente dell’associazione Emily, di cui il Maestro è da sempre Socio Onorario, con la certezza che la sua figura di artista di innegabile prestigio darà ulteriore visibilità al nostro Teatro. Sono certa, infine, che la sua sensibilità darà sempre maggiore impulso al progetto educativo e sociale che ha portato le emozioni dell’Opera anche alle persone che vivono nei quartieri più distanti dal Tempio della Musica”.
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