“No ad ampliamenti di Bellolampo, potenziare raccolta porta a porta”. Questa, in sintesi, la posizione di Legambiente Sicilia in merito ai lavori che riguarderanno in futuro l’impianto che serve l’intera platea del capoluogo siciliano. Struttura nella quale si attende, ancora, la consegna della prima tranche della settima vasca. Evento per il quale l’Amministrazione Comunale e Rap dovranno ancora aspettare. Intanto però, i conferimenti in discarica continuano al ritmo di 800 tonnellate giornaliere di rifiuti provenienti da Palermo. I dati sulla raccolta differenziata infatti rimangono drammaticamente bassi. E proprio su questo l’associazione ambientalista rilancia, chiedendo l’avvio del servizio di raccolta porta a porta.
“No ad ampliamenti, potenziare raccolta porta a porta”
In una nota inoltrata alla stampa, l’associazione ambientalista fa riferimento alla perizia di variante che sta interessando i lavori sulla VII vasca, resasi necessaria per una modifica al sistema di impermeabilizzazione da posizionare alla base della futura vasca, nonchè al progetto di una VII vasca bis, voluta fortemente dall’ex amministratore unico Girolamo Caruso. Fatto su cui Legambiente Sicilia “esprime la propria ferma contrarietà a possibili ampliamenti della discarica palermitana di Bellolampo, già oggi una vera e propria bomba ecologica, inadeguata sotto ogni punto di vista per la gestione dei rifiuti del capoluogo e dell’intera provincia”.
L’associazione ambientalista ricorda che, “in base alle direttive europee sui rifiuti e l’economia circolare, entro il 2035 potrà e dovrà essere conferito nelle discariche meno del 10% dei rifiuti prodotti, raccolti e gestiti dai comuni italiani, e che pertanto un piano di ampliamento di tale portata sarebbe assolutamente incompatibile con le previsioni normative che prevedono un utilizzo residuale e ad esaurimento delle discariche. Legambiente – conclude la nota – ribadisce che gli unici investimenti veramente utili, nel breve e medio periodo, per la città di Palermo sono il miglioramento del servizio di raccolta che deve essere più efficiente e puntuale con l’ampliamento del porta a porta in tutta la città e la realizzazione degli impianti di riciclo e recupero di materia e, più in generale, per tutti gli impianti a servizio della raccolta differenziata, come i biodigestori anaerobici per il trattamento della frazione organica dei rifiuti”.
Il nuovo consulente esterno di Rap
Un tema, quello legato a Bellolampo e al futuro sviluppo della raccolta differenziata, sul quale Rap, l’azienda Partecipata che si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti a Palermo, ha compiuto una scelta ben precisa, conferendo un incarico di consulenza esterna a Giovanni Perillo, ingegnere campano con un passato da amministratore unico della società ItalAmbiente di Napoli. Per il professionista è previsto un periodo contrattuale di sei mesi, per una spesa complessiva da 20.000 euro, oltre IVA e rimborso spese. Circa tremila euro al mese per l’ingegnere campano, che avrà l’obiettivo di espletare “attività professionali specialistiche relative alla gestione delle attività afferenti il polo impiantistico di Bellolampo, il potenziamento del servizio di raccolta differenziata attraverso la progettazione di sistemi innovativi in termini di rapporto risorse/risultati, nonchè ogni attività di studio ed approfondimento volta alla ricerca di finanziamenti atti a promuovere quanto descritto”.
Un nome su cui si è aperto un botta e risposta fra il capogruppo pentastellato a Sala delle Lapidi Antonino Randazzo e la stessa Rap. “Non si poteva utilizzare le professionalità e risorse interne della Rap?“, si è chiesto l’esponente grillino, commentando il contenuto della delibera. La risposta sembrerebbe propendere per il “no”. Da piazzetta Cairoli hanno infatti risposto che “il presidente e il CdA hanno facoltà di individuare consulenti esterni per individuare strategie e soluzioni, specie in aziende complesse come Rap. La scelta di Giovanni Perrillo è motivata dalla sua comprovata esperienza in una regione un territorio difficili come la Campania la terra dei fuochi”.
I ritardi della VII vasca di Bellolampo
Quel che è certo è che Rap, così come il Comune di Palermo, dovrà far fronte ai ritardi sulla consegna della prima tranche della settima vasca. Secondo le previsioni infatti, il primo lotto doveva essere consegnato a luglio 2022. Di fatto, così non è stato, con Rap e il Comune di Palermo che hanno dovuto fare ricorso a misure straordinarie, come gli abbancamenti in III-bs e in IV vasca, anche al fine di eliminare gli accumuli nello spiazzale del TMB di Bellolampo. Obiettivo, quest’ultimo, raggiunto, ma che non è sufficente a porre la parola fine sull’emergenza del polo impiantistico. Prova ne sia la necessità, tramutata nell’ordinanza sindacale del 26 aprile, di rinnovare per la terza volta le misure straordinarie su Bellolampo.
Ma anche la IV vasca rischia di esaurirsi nell’attesa di notizie sul fronte regionale. In un’interrogazione presentata il 28 aprile 2023, il capogruppo del M5S Antonino Randazzo ha chiesto chiarimenti in merito ai ai volumi residui ancora ammissibili proprio nei sopracitati spazi. “I volumi disponibili indicati nell’ordinanza, pari a circa 67000 mc, risultano verificati alla data dell’ultimo rilievo topografico effettuato in data 30 marzo 2023”. Ad essi, espone Randazzo, “andrebbero sottratti i volumi dei rifiuti conferiti nel mese di aprile, con un incidenza di almeno 32000/34000 mc e con la rimanenza di circa 33000 mc che, per deduzione logica, farebbero esaurire l’autonomia della IV vasca entro la prima decade del prossimo mese di giugno“.
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