Roberto Lagalla rompe gli indugi sui ritardi della settima vasca di Bellolampo. Il sindaco ha infatti scritto, nei giorni scorsi, una lettera indirizzata all’assessorato regionale all’Energia e ai Rifiuti e a quello Territorio ed Ambiente, guidati rispettivamente da Roberto Di Mauro ed Elena Pagana. Motivo del contendere appunto lo stato del cantiere all’interno dell’impianto del capoluogo siciliano, fermo in attesa che arrivi una variante di progetto. Di incontri se ne sono fatti tanti, ma senza particolari risultati. Nel frattempo però il capoluogo siciliano aspetta, anche se l’attesa non si potrà procrastinare a lungo. E proprio per questo motivo, sul tavolo delle proposte, starebbe spuntando un’opzione inedita, ovvero quella di un commissariamento dei lavori.

L’ipotesi di un commissariamento dei lavori

Nella missiva infatti, si parla di un’autonomia dell’impianto di circa due o, al massimo, tre mesi. Ciò causa uno scenario di saturazione della III vasca bis e di riempimento della IV vasca, attualmente ultima chimera a disposizione di Rap e dell’Amministrazione Comunale. Dopodichè, come palesato dall’amministratore uscente di Rap Girolamo Caruso nei giorni scorsi, si dovrà far ricorso ai tanto temuti trasferimenti, con relativi extracosti da sostenere.

Un’eventualità alla quale Roberto Lagalla non vuole neanche pensare e che, anzi, definisce a chiare lettere insopportabile per le casse di Rap e del Comune di Palermo, nonchè dei cittadini palermitani. Il messaggio, dunque, è chiaro. Palermo non può pagare il conto, fisico ed economico, dei ritardi sulla prima tranche della settima vasca la quale, in una prima previsione, sarebbe dovuta essere pronta addirittura a luglio del 2022. Un termine che, come è noto, è stato più volte spostato fino allo stop ai lavori, dettato dalla necessità di una variante di progetto. Da allora tutto si è spento in una stasi ad oggi non superata. Fatto che ha spinto il primo cittadino a rompere gli indugi, chiedendo a chiare lettere il “il ricorso alla nomina di un commissario straordinario con poteri adeguati a prevenire la potenziale ed insostenibile emergenza”.

Randazzo: “Commissario si, ma sia tecnico”

Una proposta sulla quale il sindaco si è dichiarato disponibile a scendere in campo in prima persona, ma condivisa soltanto in parte dai gruppi d’opposizione. Commissario si, ma non politico, come chiesto dal capogruppo del M5S Antonino Randazzo. “L’emergenza e i ritardi legati alla settima vasca, responsabilità di chi ha governato questa Regione, sono assolutamente gravi. Ritardi dai quali possono scaturire aumenti della TARI che vanno scongiurato. Fa sorridere che venga chiesto il commissariamento sull’opera, quando sul tema rifiuti il commissario è stato Musumeci. Condivido sulla necessità di porre una figura commissariale, ma non deve essere politico. Un profilo terzo lontano da una politica che, sul tema, ha già fallito”.

Caruso: “Dieci milioni di extracosti per ogni mese di conferimenti esterni”

Un periodo di transizione sul quale, qualche giorno fa, l’amministratore unico uscente di Rap Girolamo Caruso non si mostrò ottimista. “La situazione all’orizzonte appare un po’ nebulosa. Se non si trova una soluzione di qua ad un mese o al massimo entro quarantacinque giorni, servirà ricorrere ai trasporti fuori dalla Regione o addirittura verso il Nord Europa”. Fatto che potrebbe portare inevitabilmente a generare extracosti. Una parola che certamente potrebbero non gradire dalle parti di Palazzo delle Aquile visto che, come nel caso degli extracosti generati nel 2020, si è reso necessario un aumento della TARI. “Simili trasporti costano intorno ai 400 euro a tonnellata. Facendo un rapido calcolo, Palermo produce circa 30.000 tonnellate di rifiuti al mese (1000 al giorno). Parliamo quindi di una cifra intorno ai 10 milioni di euro di extracosti al mese“.

Un conto salato per una città come Palermo che, ricorda l’amministratore uscente di Rap, “per un piccolo prestito da 180 milioni di euro (fondi per il piano di riequilibrio n.d.r.), dovrà restituire 8 milioni di euro all’anno allo Stato. Qui parliamo non di otto milioni all’anno, ma di dieci milioni di euro al mese per i trasporti straordinari. E’ una cosa certamente molto preoccupante. Sulla vicenda, l’attenzione fra me e il sindaco sulla vicenda è stata enorme. So che il primo cittadino è in continuo contatto con l’assessore Di Mauro. Da qualche parte deve venire una soluzione”.

 

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