Immaginate un palazzo di rifiuti alto decine di metri e largo quanto un campo di calcio: ecco, questo è un parallelismo calzante per dare l’idea di quanta spazzatura arretrata ci sia nello spiazzale del TMB di Bellolampo, l’impianto di smaltimento dei rifiuti di Palermo. Una metafora presa ad esempio anche dall’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso per descrivere la situazione deficitaria in essere nell’area nella quale sono presenti oltre 180.000 tonnellate di spazzatura, ammassata in attesa di essere trattata ed abbancata in una delle vasche della struttura del capoluogo siciliano. Quello dei rifiuti rimane un problema, in una città in cui la raccolta differenziata fa segnare percentuali dannatamente basse.
Differenziare: l’unica vera soluzione di lungo termine per lenire gli effetti dell’emergenza rifiuti nel capoluogo siciliano. Al di là dei progetti delle vasche di Bellolampo e della costruzione di nuove strutture, prima o poi queste aree satureranno. Tutto ha un limite e, prima o poi, lo si raggiunge. La strada da seguire è quindi quella di differenziare, limitando così la produzione di rifiuti indifferenziati. Tecnica di conferimento che è già realtà in alcune aree del capoluogo siciliano ma che, in alcuni casi, non ha attecchito del tutto o, addirittura, non ha mai preso proprio piede. Gli ultimi dati ISPRA non sono di certo confortanti, con la provincia di Palermo che si ferma ad uno scarso 29%, mentre in città si precipita addirittura al 19%.
Nel frattempo che si diffonda la cultura della differenziata, bisogna trovare misure tampone al fine di evitare l’ennesimo capitolo di un’emergenza rifiuti ormai infinita. Interventi straordinari preannunciati all’interno della recente ordinanza sindacale di Roberto Lagalla. Un discorso nel quale non rientra di certo la sesta vasca. Secondo quanto scritto dal dirigente Ferdinando Ania nello stesso atto infatti, la struttura ha già raggiunto il limite massimo di rifiuti conferibili. “La VI vasca di Bellolampo, per esaurimento dei volumi autorizzati e disponibili, dal 10 maggio non consente più il conferimento di rifiuti con accerttato da RAP”. I rilievi topografici hanno evidenztiato che “non si può continuare ad abbancare in sicurezza“. Fatto che, quindi, limita il discorso alla terza vasca bis e alla quarta vasca.
A proposito di Bellolampo, è stato recentemente sbloccato l’iter relativo agli abbancamenti straordinari all’interno della IV vasca. Fatto sul quale si sta impegnando già da diverso tempo l’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso. “Sulla IV vasca, ho avviato l’iter autorizzativo ma, nel momento in cui ho visto che per tale procedura serviva tempo, ho chiesto al Comune di emanare un’ordinanza sindacale. Atto che è stato rimpallato fra gli uffici per un pò di mesi. Il sindaco Lagalla ha capito a pieno la vicenda. Ci siamo confrontati con gli uffici di Arpa. Abbiamo fatto una riunione fiume con gli assessori regionali Cordaro e Baglieri e con tutti gli attori in causa, alla fine della quale siamo riusciti ad avere questa autorizzazione“.
Riunioni, quelle di concerto tenute fra Arpa, Regione, Comune e Rap, che hanno permesso di sbloccare quasi tutta la struttura. Rimane infatti una piccola parte sulla quale si attende il completamento della transazione con la Curatela Fallimentare ex Amia. “Un’operazione che coinvolge sia la IV vasca che tutto un discorso generale sulle vecchie discariche di Bellolampo – sottolinea Caruso -. Al momento, su 250.000 metri cubi, potremo utilizzare la quota parte che non è di proprietà della Curatela, ovvero il 90%“.
Transazione con la Curatela Fallimentare ex Amia attesa ormai da mesi dal dirigente di piazzetta Cairoli. Ciò per potere utilizzare anche la terza vasca bis. Ciò al netto di alcuni lavori propedeutici, progettati a giugno dello scorso anno ed autorizzati dal Dipartimento Acqua e Rifiuti il 16 dicembre scorso. Anche qui, come nel caso del CCR di via Ernesto Basile, tutto è pronto a partire ma l’iter è frenato dalla burocrazia. Serve quindi una delibera di Giunta, sulla quale Caruso si dice decisamente più ottimista rispetto al passato.
“La terza vasca bis fa parte della proprietà della Curatela Fallimentare di Amia, mentre la IV vasca è al 90% fuori da questo meccanismo. Sul primo fronte, a gennaio abbiamo fatto i lavori preliminari per abbancare i lavori. A tal proposito, aspettiamo la transazione della Curatela Fallimentare. Lavori per i quali abbiamo pensato a giugno 2021 e per i quali abbiamo ottenuto l’autorizzazione a dicembre, con gli interventi avviati a gennaio avvio lavori. Per potere utilizzare la struttura servirà però una transazione fra Comune e Curatela, per la quale a sua volta serve una delibera della Giunta Comunale. Il sindaco mi ha assicurato che, entro la prossima settimana, noi avremo questo atto con il quale si chiuderà la storia con la Curatela Fallimentare ex Amia“.
Una volta ottenuto il documento, Rap potrà così avviare il piano per togliere la spazzatura dell’area nei pressi del TMB di Bellolampo. Circa 180.000 solo in parte pretrattati e che stanno costituendo una brutta gatta da pelare per l’azienda. Operazioni per le quali il Comune di Palermo ha dato un tempo limite di circa sei mesi. “Con questo schema, nella IV vasca potremmo conferire la spazzatura presente negli spiazzali, ovvero le 180.000 tonnellate presenti sul posto – sottolinea Caruso -. Per dare un’idea, stiamo parlando di un ammasso di rifiuti che potrebbe coprire l’intera superficie del campo del Renzo Barbera con una catasta di spazzatura alta dieci piani. Il campo normale è 7000 metri quadrati, con un pila di rifiuti alta trenta metri. La terza bis ci servirà per la spazzatura proveniente da Palermo. Avremo un’autonomia per 5-6 mesi”.
L’obiettivo primario, quindi, rimane quello di eliminare l’accumulo di rifiuti presenti nei pressi del TMB. “Sugli piazzali esterni della piattaforma impiantistica di Bellolampo è presente in atto una giacenza di circa 180.000 tonnellate di irifuti urbani solo in parte pretrattati”, si legge nell’ordinanza sindacale 100 del 26 luglio. Una catasta di spazzatura per la quale non ci sono soluzioni esterne. “La Regione non ha indicato siti alternativi dove smaltire i rifiuti per potere eliminare il consistente accumulo giacente sui piazzali di Bellolampo, con particolare riferimento al sottovaglio”.
Una parte di questi rifiuti, come scritto nell’ordinanza, dovrà essere trattato prima di essere abbancato all’interno della IV vasca. Ciò al netto dei problemi dell’impianto di Bellolampo che, come riportato nell’ordinanza, necessiterebbe di alcuni lavori di ristrutturazione. “L’impianto TMB, presente presso la Piattaforma di Bellolampo, necessita di interventi di revamping per ripristinare la piena efficienza nel trattamento dei rifiuti in ingresso – 850 tonnellate al giorno giorno di media – viste le condizioni attuali che denotano deficienze strutturali specie se rapportate alla tipologia di rifiuti in ingresso con inevitabili conseguenze sulla effettiva capacità dell’impianto e sul suo corretto funzionamento, non consentendo di biostabilizzare correttamente tutti i rifiuti ammessi nell’impianto”.
Tritovagliare e biostabilizzare. Queste sono le operazioni da eseguire per potere abbancare i rifiuti. Una procedura che è lo stesso amministratore unico di Rap a spiegare nel dettaglio. “Chiaramente non posso abbancare la spazzatura così com’è. Mano mano che noi trattiamo questi rifiuti, li possiamo abbancare. Questo è il motivo per il quale ci servono per sei mesi. Per il trattamento abbiamo dei tritovagliatori mobili, che verranno coinvolti in questo progetto. Poi si procederà alla biostabilizzazione tramite il TMB ed infine il prodotto potrà andare in discarica”.
Una volta sbloccato l’iter per la quarta vasca e per la terza bis, bisognerà pensare al futuro, in particolare al primo lotto della settima vasca. Lavori di cui si sta occupando la Regione e che stanno procedendo in ritardo rispetto alla tabella di marcia. La consegna del primo lotto della settima vasca è stata traslata addirittura agli inizi di ottobre. Lavori che saranno completati nella primavera del 2023. Un impianto di importanza vitale per la raccolta dei rifiuti all’interno del capoluogo siciliano, atteso con trepidante attesa anche dallo stesso Girolamo Caruso, che però sta già pensando al futuro.
“Nei primi di ottobre arriverà poi il primo lotto della settima vasca, di cui si sta occupando la Regione. Stiamo parlando di 130.000 metri cubi. Questo ci consentirà di arrivare con calma alla consegna della vasca definitiva da un milione di metri cubi, che ci permetterà di essere a posto per alcuni anni. Al fianco di ciò, sto già lavorando al progetto di una settima vasca bis da 400.000 metri cubi“.
A proposito dell’ordinanza 100 del 26 luglio 2022, Il sindaco Roberto Lagalla ha autorizzato il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti presso il Polo impiantistico di Bellolampo, per un periodo di sei mesi. In particolare, la Rap ha ricevuto l’ok per depositare i rifiuti all’interno della IV vasca, attraverso un rimodellamento prima della copertura finale (capping) della vasca, che prevede una sagoma definitiva con volume di 300.000 metri cubi, previa attività di tritovagliatura e biostabilizzazione, secondo disposizioni comunitarie. Nel provvedimento viene specificato che l’abbancamento dei rifiuti nella IV vasca bis dovrà svolgersi esclusivamente nelle aree autorizzate.
Inoltre, all’interno del documento, viene sottolineato che la Rap, entro 180 giorni, dovrà provvedere con urgenza allo smaltimento dei rifiuti giacenti lungo i piazzali della discarica. L’abbancamento nella IV vasca permetterà di uscire dall’attuale situazione emergenziale, per passare gradualmente ad una situazione di normalità fino al mese di ottobre, quando potrà essere disponibile la VII vasca, già in fase di realizzazione.
“Con questo provvedimento – ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla – viene scongiurata una nuova emergenza rifiuti in città, in piena estate, prevenendo rischi di natura igienico-sanitaria per la cittadinanza. Grazie alla disponibilità della IV vasca, la raccolta potrà proseguire regolarmente e si permetterà contestualmente alla Rap di liberare, nelle prossime settimane, i piazzali della discarica di Bellolampo. Ringrazio i tecnici della Rap, dell’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente e dell’Arpa che, sin dal mio insediamento, si sono impegnati per giungere, nel rispetto delle norme, ad un’efficace soluzione”.