Gli ultimi controlli confermano che non c’è traccia di inquinamento attorno al Bayesian, il veliero colato a picco la notte del 19 agosto al largo di Porticello (Palermo).

Monitoraggio continuo della zona

Giorno per giorno il mare attorno allo yacht dell’imprenditore Mike Lynch viene controllato e vengono eseguiti campioni nella zona del naufragio dalla Capitaneria di Porto. In questi giorni sono tornati i sommozzatori della guardia costiera per eseguire nuovi controlli. Ad oggi a distanza di oltre un mese i serbatoio del veliero stanno tenendo nonostante la pressione ad una profondità di 50 metri. I risultati delle analisi confermano che non ci sono tracce di idrocarburi nella zona dove è stato ritrovato il Bayesian.

Le indagini in corso

Ricordiamo che nelle sciagura morirono sette persone, sei passeggeri e un uomo dell’equipaggio e per il naufragio sono indagati dalla procura di Termini Imerese il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio francese Matthew Griffith che era di guardia in plancia la notte del disastro. Tutti e tre sono accusati di reato di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo.

Terminati i rilievi per il piano di recupero dello yacht

Si sono conclusi i rilievi da parte dei sub della ditta incaricata dalla proprietà del veliero Bayesian, fondamentali per redigere il piano di recupero dell’imbarcazione affondata la notte del 19 agosto al largo di Porticello e dove trovarono la morte sette persone, sei passeggeri e un membro dell’equipaggio.

Presentazione del piano di recupero

Adesso non appena verrà redatto il piano di recupero verrà presentato alla capitaneria di porto che dovrà approvarlo. Non appena termineranno le procedure amministrative si potrà dare corso al recupero dell’imbarcazione. Un recupero importante anche per le indagini. Dall’analisi dell’imbarcazione gli inquirenti coordinati dalla procura di Termini Imerese si attendono risposte per cercare di stabilire le cause dell’affondamento del superyacht.

Indagini in corso

L’inchiesta per il naufragio dello yacht è ancora aperta. Gli investigatori stanno esaminando vari elementi per ricostruire la dinamica della tragedia e accertare eventuali responsabilità. L’imbarcazione da diporto era partita da un porto siciliano per una gita ed è affondata improvvisamente in mare aperto per cause ancora da chiarire.

Le vittime

Nella tragedia hanno perso la vita sei passeggeri stranieri che si trovavano a bordo dello yacht per una crociera di lusso nel Mediterraneo e un membro dell’equipaggio di nazionalità italiana. Le vittime sono state recuperate e identificate dalla Guardia Costiera intervenuta sul luogo del naufragio con le motovedette di soccorso.

L’operazione di recupero

Nei prossimi giorni, terminato l’iter burocratico per ottenere le autorizzazioni, prenderanno il via le operazioni per il recupero del relitto dal fondale dove si trova adagiato. Si tratta di una procedura complessa che richiederà l’impiego di mezzi navali specializzati e subacquei esperti. L’obiettivo è riportare in superficie lo yacht per analizzarlo e cercare la “scatola nera”.

L’allarme della Cnn sulla Bayesian “Più sorveglianza per non svelare segreti a Russia e Cina”

I sommozzatori che stanno esaminando il relitto del Bayesian hanno chiesto una sorveglianza rafforzata, nel timore che dati sensibili che sarebbero custoditi nelle casseforti del superyacht possano interessare governi stranieri, come quelli di Russia e Cina.

La rivelazione della Cnn

Lo hanno rivelato diverse fonti alla Cnn, secondo cui a bordo del Bayesian affondato il 19 agosto scorso – provocando la morte di otto persone, tra cui il tycoon britannico Mike Lynch, fondatore dell’azienda di cybersicurezza Darktrace e proprietario del superyacht – potrebbero esserci informazioni altamente riservate legate ad alcuni servizi di intelligence occidentali.

Secondo l’emittente americana, che cita un funzionario coinvolto nei piani di recupero. sul Bayesian, che giace sul fondale marino a circa 50 metri di profondità, ci sarebbero delle casseforti a tenuta stagna contenenti due hard disk super-crittografati con informazioni altamente classificate, tra cui codici di accesso e altri dati sensibili. Inizialmente, le forze dell’ordine locali temevano che i ladri potessero cercare di raggiungere il relitto per rubare gioielli costosi e altri oggetti di valore, ora invece si teme che il relitto possa interessare anche a governi stranieri, tra cui Russia e Cina. È stata accettata e attuata una richiesta formale di ulteriore sicurezza del relitto fino a quando non potrà essere recuperato..

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