Sarà recuperato a metà aprile il relitto del Bayesian, affondato la notte del 19 agosto scorso davanti a Porticello a pochi chilometri da Palermo. La società che si occupa del recupero avrà a disposizione una chiatta per le operazioni disponibile solo in primavera. Il veliero verrà recuperato senza l’albero di 75 metri.

Prima di far riemergere lo scafo lungo 65 metri la ditta incaricata taglierà l’albero all’altezza del boma. Le operazioni cominceranno fra il 18 e il 20 aprile, condizioni del mare permettendo. Lo ha deciso la procura di Termini Imerese dopo la riunione con gli investigatori della guardia costiera e gli avvocati incaricati dal consorzio di assicurazioni che ha stipulato la polizza di assicurazione con la società che gestisce la nave per conto degli armatori. Alla riunione ha partecipato anche il consulente nominato dalla procura, l’ingegnere messinese Alessandro Biriaco.

Il tecnico ha illustrato i risultati della perizia sullo stato della nave, coricata sul lato destro a 49 metri di profondità dal 19 agosto scorso nel tratto di mare davanti a Porticello. Dall’esame delle riprese subacquee e dalla posizione dell’albero, con parte del sartiame conficcato sul fondale, per il consulente è altamente pericoloso raddrizzare il veliero con l’albero.

Nell’affondamento dello scorso agosto morirono sette persone: il proprietario magnate inglese Mike Lynch, sua figlia Hannah, i coniugi Chris e Neda Morvillo, Jonathan e Judy Bloomer oltre al cuoco di bordo Recaldo Thomas. Per il naufragio sono indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi il comandante, il neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese, e il marinaio connazionale Matthew Griffith, di guardia in plancia al momento dell’affondamento.

Mesi sott’acqua potrebbero aver danneggiato la struttura dell’imbarcazione. «È pericoloso per chi dovrà lavorare al recupero e rischia di danneggiare irreparabilmente anche lo scafo, e dunque compromettere le indagini che andranno fatte una volta portato in secca», dicono gli inquirenti. Il taglio dell’albero sarà effettuato con una particolare sega diamantata controllata da remoto in modo da evitare che i sub vengano coinvolti in cedimenti strutturali. Solo dopo lo scafo verrà ruotato di 90 gradi e sollevato da una gru installata su un particolare pontile che già da marzo si comincerà ad allestire sulla perpendicolare del relitto.