“Quello che afferma qualche parlamentare è falso. Il governo non ha proposto l’aumento della pressione fiscale. Anzi: grazie a due nostri emendamenti soppressivi degli articoli in questione, l’aumento dell’Irpef è stato bloccato”.
Lo dice nella serata di ieri il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao rivendicando, così, al governo regionale il merito di aver stoppato l’aumento delle addizionali regionali Irpef in un momento di grande difficoltà economica per la Sicilia.
“Il dipartimento delle Finanze ha rilevato profili di incostituzionalità degli articoli 36 e 37 del ddl della Legge di Stabilità e, pertanto, le disposizioni sono state stralciate dal testo”, ha concluso.
Intato prosegue l’analisidella manovra e con essa le schermaglie fra maggioranza e opposizione. Sono sopratutto i 5 stelle ad attaccare sul via libera ma a costo zero per l’orchestra sinfonica dell’Assemblea. “Musumeci e Miccichè hanno rinunciato al giocattolino, ma non ai soliti spartiti. Non c’è nulla da fare, per i siciliani la musica è sempre la stessa” dice il capogruppo del M5S all’Ars, Francesco Cappello, a conclusione dei lavori dell’Aula che hanno visto approvare gran parte della disastrosa manovra partorita dal governo Musumeci.
“Se arriverà l’ok definitivo dell’Aula – sostiene Cappello – Musumeci finalmente potrà vantarsi dell’enorme successo di avere portato in porto la Finanziaria con qualche giorno di anticipo rispetto ai governi precedenti. Ma quella sarà l’unica cosa con cui potrà gonfiarsi inutilmente il petto, perché intorno a sé sta lasciando solo macerie”.
Per migliorare la manovra il M5S ha presentato oltre 200 emendamenti. Alcuni dei quali hanno avuto il via libera dall’aula.
Rinnovo cda dell’Ersu.
Un articolo approvato in aula e inserito con un emendamento dal M5S in finanziaria, consente il rinnovo dei cda dell’Ersu dopo anni di gestione commissariale.
“È un fatto molto importante – affermano Gianina Ciancio, autrice dell’atto, e il componente della V commissione Nuccio Di Paola – perché consente a questi enti di programmare in maniera puntuale le proprie attività e organizzare al meglio i servizi, ma soprattutto permette il rientro della rappresentanza studentesca in questi organismi, per troppo tempo lasciata fuori dalle decisioni che riguardavano aspetti importanti della vita universitaria”.
Parchi archeologici, utilizzo fondi per campagne di scavi.
Tra gli altri emendamenti del M5S approvati dall’aula, quello che consente ai parchi archeologici l’utilizzo dei fondi per le campagne di scavi e l’estensione del fondo di progettazione della cassa depositi e prestiti a tutte le stazioni appaltanti del territorio regionale. Entrambi questi emendamenti sono a firma di Di Paola.
Benefici per famiglie di adottati.
Una norma a firma Antonio De Luca corre incontro alle famiglie con soggetti adottati, consentendo la concessione di contributi fino al 50 per cento delle spese sostenute nei due anni successivi all’adozione per le spese sostenute per pagare agli adottati psicologi, logopedisti, pedagogisti e per il loro inserimento sociale e scolastico.
Illegittima, invece, sarebbe la norma approvata all’interno dell’articolo 53 sul controllo della fauna selvatica che consente anche ai cacciatori di entrare nelle aree naturali protette, oltre che palesemente incostituzionale, e quindi a rischio impugnativa del Consiglio dei ministri (come è successo ad esempio, in Veneto, Abruzzo, Liguria), è altamente pericolosa, perché rischia di far proliferare i cinghiali anche dove ora non sono presenti”.
“Condanniamo fermamente – afferma il capogruppo Francesco Cappello – questa norma che, oltretutto, è contraria al buon senso”.
“Noi – afferma Valentina Palmeri – non siamo contrari ai piani di abbattimento, che funzionano nel resto d’Italia, ma alla scelta delle figure autorizzabili dall’articolo 53, allargata anche ai cacciatori, cosa che potrebbe favorire l’immissione illegale di cinghiali in altre aree protette, dove ora non sono presenti, come avvenuto nel Palermitano”.
Interviene, invece, sulla crisi finanziaria delle ex Province a cominciare da Messina che annuncia il licenziamento di tutti i dipendenti, il Presidente della Regione Nello Musumeci. La vicenda “sarà oggetto di un confronto tra il governo della Regione e la rappresentanza parlamentare nazionale eletta in Sicilia. Musumeci ha invitato senatori e deputati siciliani a Palermo, al palazzo del governo, per lunedì della prossima settimana.
“Ho il dovere di sottoporre alla sua attenzione – scrive Musumeci – la necessità di individuare, con l’urgenza che la situazione di dissesto o pre-dissesto in cui versano richiede, adeguate soluzioni per il sostegno ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane dell’Isola. Enti ormai al collasso, con gravi ripercussioni sul piano non solo sociale. Occorre intervenire con la massima urgenza – prosegue il presidente della Regione – per garantire parità di trattamento agli Enti di area vasta siciliani rispetto alle Province e Città metropolitane della Penisola, eliminando le storture causate dalla legislazione finanziaria nazionale in materia. Certo della Sua sensibilità sull’argomento e del Suo sostegno, Le chiedo – conclude nella sua lettera il governatore – di intervenire all’incontro che si terrà presso la Presidenza della Regione – Palazzo d’Orleans, lunedì 18 febbraio nel corso del quale sarà avviato sulla tematica in argomento un proficuo confronto con la rappresentanza parlamentare nazionale eletta in Sicilia”.
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