Sono immagini che lasciano il segno quelle delle bare danneggiate dopo essere state trascinate dal fango all’interno del cimitero dei Rotoli di Palermo. Alcune delle circa 500 bare che si trovano a deposito nel camposanto palermitano, in attesa di una degna sepoltura, sono state trascinate via dall’acqua che si è riversata nei viali del cimitero in seguito alla bomba d’acqua che si è abbattuta sul Capoluogo nel tragico pomeriggio del 15 luglio. Una situazione raccapricciante, che ancora non vede una soluzione definitiva e che è stata ancora più aggravata dal maltempo.
Acqua e fango, oltre a trascinare via alcune bare, ne hanno danneggiato altre, con conseguente versamento di liquidi e odori nauseabondi. Al cimitero dei Rotoli la situazione è davvero difficile in seguito al nubifragio che ha interessato Palermo. Le piogge, fortissime, hanno anche fatto emergere dalla terra parecchie bare e danneggiato i vialetti. Sembra ormai rassegnato don Salvatore Pistorio. “Non c’è più pace al cimitero – dice il sacerdote – C’è un odore nauseabondo, rischio malattie e infezioni, parenti che litigano e gridano. Non si riesce a togliere le bare e non sappiamo più a chi rivolgersi, bisogna sbracciarsi e lavorare perché i disagi continuano ad aumentare”.
Il sacerdote ha anche voluto inviare un appello al primo cittadino palermitano Leoluca Orlando. “Sindaco – dice -, venga e constati di persona a vedere cosa sta accadendo al cimitero dei Rotolo. I nostri defunti vogliono i fatti, parole ne abbiamo già avute tante”.
Intanto la giunta ha perso un altro assessore nel giro di dieci giorni. Lo scandalo delle 500 bare a deposito al cimitero ha fatto svuotare la poltrona di assessore a D’Agostino. Ieri un’ultima riunione con gli uffici e con le maestranze e probabilmente ha capito che non ce l’avrebbe fatta nemmeno a garantire quel crono-programma che da qui a inizio settembre gli avrebbe dovuto consentire di presentarsi alla città con il camposanto in ordine.