Aveva promesso selezioni per scegliere i dirigenti generali in base alle competenze. In attesa che queste selezioni si facessero e che passasse il periodo elettorale erano stati nominati dirigenti generali provvisori per l’amministrazione regionale. Ora il presidente della Regione lancia i suoi ‘bandi’ o meglio gli atti di interpello per scegliere chi andrà a seguire temi importanti. ma due di queste ‘selezioni’ finiscono nell’occhio del ciclone.
Il sospetto avanzato dalle opposizioni è che quell’interpello sia un ritorno al passato a quelli che una volta venivano chiamati i ‘bandi fotografia’ ovvero fatti apposta per due supermanager, gli unici a detenere quegli specifici titoli.
E di quei due si fanno nomi e cognomi, Si tratterebbe di Roberto Sanfilippo, vicino al senatore Raffaele Stancanelli di Diventerà Bellissima e del quale è stato capo di gabinetto quando era sindaco di Catania, e di Gianni Bocchieri, dirigente siciliano che attualmente lavora per la Regione Lombardia. Sanfilippo sarebbe destinato al Dipartimento Programmazione mentre Boccheri alla Formazione professionale. In realtà questo nome lo si è fatto già diverse altre volte e non si è mai fatto un mistero del gradimento di Musumeci nei confronti proprio di Boccheri.
Dopo l’atto di interpello arriva il bando vero e proprioo. Si perchè le regole per la scelta dei dirigenti sono cambiate e sono più stringenti. Non si può ricorrere all’esterno senza aver prima comparato le competenze con il personale interno. Così sono arrivati i due bandi.
“I bandi per l’individuazione di due dirigenti regionali sono stati scritti ‘su misura’, vanno ritirati” dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del PD che ha presentato una interrogazione al presidente della Regione ed all’assessore alla Funzione pubblica per chiedere la revoca delle delibere 130 e 131 della giunta regionale del 22 marzo 2018 che autorizzano l’avviso pubblico relativo al conferimento degli incarichi di dirigente generale del dipartimento della Programmazione e del dipartimento generale dell’Istruzione e della Formazione professionale.
Nei bandi infatti si prevedono, in aggiunta ai criteri della normativa vigente (regionale e nazionale) ulteriori requisiti specifici: la laurea in Economia o Giurisprudenza (per il dirigente alla Formazione) e la laurea in Ingegneria (per il dirigente alla Programmazione.
“I requisiti richiesti – dice Cracolici – sono difformi rispetto alle norme vigenti e determinano una distinzione illegittima tra il ruolo della funzione dirigenziale ed il possesso di titoli di studio specifici: la dirigenza, infatti, ha un ruolo unico che prescinde dal possesso di una laurea specifica”.
La legge dice così ma è proprio questa legge che in passato ha portato avvocati alla guida della sanità, ingegneri alla guida della Funzione Pubblica e medici alla guida dei lavori Pubblici. Eppure la specifica distinzione nons arebbe legittima
”Oltretutto – prosegue Cracolici – la richiesta di queste particolari lauree appare come una ‘precostituzione’ della platea dei possibili partecipanti al bando. Viene il sospetto che gli avvisi siano stati scritti in questo modo per escludere, attraverso la previsione di un titolo specifico di studio, buona parte della dirigenza in ruolo presso l’amministrazione regionale e, magari, lasciare spazio a qualcuno che ha proprio quei titoli richiesti.”.
“Il presidente Musumeci intervenga – conclude Cracolici – e revochi le delibere di giunta, prima di procedere all’assegnazione degli incarichi”.
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