I Comuni siciliani sono in difficoltà nella progettazione da presentare per i bandi del Pnrr. E non sanno nemmeno come fare per chiedere quel supporto tecnico che oggi è oltretutto previsto. L’allarme arriva dall’eurodeputata siciliana Annalisa Tardino che non nasconde la preoccupazione che questo treno possa passare per la Sicilia senza essere stato sfruttato pienamente.
“Al fianco dei Comuni”
“Siamo al fianco dei Comuni siciliani, incoraggiandoli a presentare progetti sui bandi del Pnrr – afferma la Tardino -. Bisogna indicare loro come chiedere l’affiancamento tecnico e amministrativo previsto dalla Commissione europea, da Palazzo Chigi e dall’Agenzia nazionale per la Coesione territoriale. Questa è un’occasione da non perdere per utilizzare al massimo le enormi risorse disponibili, che stanno sfuggendo perché i nostri enti locali non riescono a partecipare ai bandi. Bisogna evitare che vadano deserti”.
Il bando per gli asili nido primo segnale
Ad esempio cita il caso del bando per gli asili nido al Sud, la cui scadenza ora è stata prorogata per la terza volta, sino a fine maggio, per consentire anche ai Comuni della Sicilia di presentare progetti: “Sono gli unici a non averlo ancora fatto assieme a quelli di Molise e Basilicata – precisa la parlamentare della Lega Salvini Premier nel gruppo Identità e Democrazia -. Ci sono a disposizione 70 milioni di euro per dare la possibilità alle mamme siciliane di trovare finalmente posto negli asili nido pubblici e di conciliare lavoro e famiglia senza dovere sostenere ingenti oneri finanziari presso strutture private. In questa proroga la partecipazione è stata anche agevolata dall’estensione dei benefici ai ‘poli scolastici’ che ai nidi affiancano le scuole materne, e i Comuni saranno accompagnati nella presentazione delle proposte con specifiche azioni di supporto”.
Altri tre bandi
“La possibilità di chiedere assistenza – conclude Tardino – vale anche per partecipare agli altri tre bandi attualmente aperti per i Comuni, come quello da 900 milioni per azzerare le perdite delle reti idriche, quello per il recupero delle aree urbane con l’adeguamento di impianti sportivi e quello per la creazione di cloud per le pubbliche amministrazioni locali. Sono tutte misure utili per realizzare interventi che difficilmente potranno essere finanziati successivamente da altre programmazioni di fondi strutturali europei”.
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