Ancor in azione la banda spacca vetrine a Palermo. Il furto non è stato compiuto in centro ma nel bar-tabaccheria non distante dal commissariato Brancaccio.
L’ultimo colpo con questa tecnica è stato messo a segno la scorsa notte nell’attività che si trova in via Giafar, a poche decine di metri dagli uffici di polizia.
Secondo quanto ricostruito un uomo, incappucciato e con il volto coperto, avrebbe utilizzato una grossa base in cemento per sfondare la vetrina, entrare e rubare un bottino di circa 500 euro. Un colpo rapido dopo cui si sarebbe allontanato a bordo di un mezzo lasciato probabilmente non lontano.
Gli investigatori hanno acquisito le immagini di alcune telecamere nella speranza che abbiano ripreso dettagli utili per le indagini.
E’ intervenuto anche il personale della Scientifica per effettuare i rilievi alla ricerca di impronte e altre tracce biologiche che potrebbero portare presto all’identificazione del responsabile.
Nella stessa notte è stato registrato anche un tentativo di furto nella zona di via Maqueda. Nel mirino un negozio di alimentari. I ladri avrebbero provato a sfondare la vetrina ma si sarebbero allontanati prima di portare a termine il piano.
A metà mese i ladri avevano colpito la tabaccheria Randazzo in corso Finocchiaro Aprile per la seconda volta in una settimana. La tecnica sempre la stessa anche questa volta la banda ha utilizzato un’auto lanciata contro l’ingresso. Le indagini sono condotte dai carabinieri che sono intervenuti chiamati questa mattina dal titolare. Sono state acquisite le immagini del sistema di videosorveglianza. Il bottino è da quantificare. Sono stati portati via Gratta e vinci, sigarette e soldi in cassa.
I ladri, esattamente la settimana precedente, sono arrivati a bordo di una macchina utilizzata come ariete per scardinare la porta d’ingresso
In occasione del colpo precedente la banda entrata in azione – non si esclude che sia sempre la stessa – si sarebbe trovata addirittura a dover spostare un’auto parcheggiata davanti alla tabaccheria Randazzo per fare spazio alla manovra, prendere la rincorsa e schiantarsi contro la vetrina. Una volta preso il bottino, che ammonterebbe a diverse migliaia di euro, i malvivente sono fuggiti su un’altra auto in direzione del tribunale.