Nuovi colpi della banda spacca vetrine a Palermo. Altri due raid sono stati compiuti in un’agenzia di scommesse di via Paolo Paternostro, all’angolo con piazza Amendola, e in un bar di via Galletti, allo Sperone. Nel primo caso i ladri sono fuggiti a mani vuote dopo avere sfondato con alcuni massi una vetrina. Nell’altro hanno portato via merce di un valore ancora da quantificare. Sugli assalti sono in corso indagini da parte della polizia.
Il primo allarme alla centrale operativa è arrivato allo Sperone, dove i banditi hanno sfondato un vetro del bar e sono entrati all’interno facendo razzia di prodotti vari. Le pattuglie arrivate sul posto si sono messe al lavoro per ricostruire la dinamica del colpo e andare alla ricerca degli impianti di videosorveglianza installati nella zona per provare a ottenere immagini utili per dare impulso agli accertamenti.
Da via Paternostro, a due passi dal Politeama, l’allarme quando il titolare del centro scommesse Eurobet ha scoperto l’azione criminale. Sul marciapiedi sono rimasti alcuni grossi blocchi di tufo usati per sfondare la vetrata. Ma forse i malviventi, entrati in azione nel cuore della notte, sono stati disturbati da qualcuno ed hanno preferito scappare. Anche in questo caso gli agenti e gli esperti della scientifica si sono messi all’opera per tentare di ottenere le immagini degli impianti installati in zona e risalire alla banda spacca vetrine.
Da alcune settimane i centri scommesse sono al centro di assalti, alcuni dei quali compiuti con la tecnica della spaccata. Un fenomeno in crescita che non fa dormire sonni tranquilli agli esercenti. La catena di raid ha lasciato spazio all’ipotesi investigativa di una regia criminale per imporre il pizzo a tappeto. Gli inquirenti si chiedono se l’escalation di colpi sia la spia di nuovi assetti, se c’è qualcuno che ha deciso di alzare il tiro per dimostrare di avere imposto il proprio dominio sul territorio.
Peraltro, quando a un commerciante vengono portati via prodotti per decine di migliaia di euro si crea una situazione economica difficile da affrontare. C’è quindi la necessità di rifornirsi di nuova merce con nuove spese. Se ciò avviene in una situazione di bilanci non floridi, il rischio di uno stop all’attività è molto alto. Le azioni criminali contribuiscono ad alimentare il senso di incertezza e di insicurezza. I negozianti chiedono ai responsabili delle forze dell’ordine maggiori controlli per prevenire le incursioni dei malviventi. Chiedono protezione per le loro attività in un’epoca in cui gli incassi sono crollati e le difficoltà per fare quadrare i conti sono enormi.