Avrebbe aggredito e minacciato il gestore di un distributore di carburanti di Ciminna in provincia di Palermo. A compiere la rapina violenta sarebbero stati in tre e non ottenendo l’apertura della cassaforte del self service l’avrebbero tagliata con un flex
I carabinieri della compagnia di Bagheria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 39enne accusato proprio di avere partecipato a quel colpo al distributore di benzina terminato con l’apertura della cassaforte del self service con un flex.
Il provvedimento è stato emesso del gip del tribunale di Termini Imerese su richiesta della procura che ha coordinato le indagini.
Tre giovani lo scorso 24 novembre a Ciminna, avrebbe minacciato e aggredito il custode di un distributore di carburante sulla strada statale 121, al confine tra i comuni di Ciminna e Mezzojuso, per portare via il denaro presente nella cassa automatica dell’impianto self service.
Dopo averlo minacciato e picchiato i tre avrebbero costretto con la forza il custode ad aprire la cassa automatica ma non riuscendoci sarebbero passati al piano B forzando con un flex la cassaforte presente nel punto vendita.
Il bottino era stato di circa 8 mila euro. In questi ultimi mesi sono stati diversi i colpi della banda del flex a Palermo e in provincia.
Due colpi della “banda del flex” sono stati registrati solo nel mese di novembre ed hanno allungato la scia dei furti ai danni degli impianti di distribuzione di carburante sparsi tra Palermo e provincia. I ladri nella notte fra il 10 e l’11 novembre hanno preso di mira due stazioni della Eni, quella di piazza Scaffa e quella di via Oreto che si trova all’altezza di via Buonriposo.
Il modus operandi sembra sempre lo stesso. I ladri sono arrivati con un’auto, probabilmente rubata per l’occasione, e hanno forzato la cassa automatica utilizzando un flex. Dal primo impianto sono riusciti a portare via la cassetta in plastica dentro cui c’erano circa 100 euro. Da quantificare invece il bottino rubato dal secondo distributore.
Sono in corso indagini dei carabinieri di Bagheria e della Compagnia di Piazza Verdi per risalire ai due complici e stabilire se i tre del commando siano responsabili anche degli altri colpi compiuti nelle scorse settimane.