Operava nel ramo dell’abbigliamento al dettaglio

Imprenditore del Palermitano indagato per bancarotta fraudolenta

Un imprenditore della zona del partinicese indagato per bancarotta fraudolenta, gestiva una catena che si era espansa in buona parte della Sicilia. Ad operare nei suoi confronti i finanzieri del comando provinciale di Palermo, su delega della locale Procura della Repubblica. Eseguita nei suoi confronti un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale. Provvedimento emesso dal Gip del tribunale di Palermo. L’operatore commerciale era attivo nel ramo del commercio al dettaglio di abbigliamento. E’ oltretutto molto conosciuto per i suoi punti vendita presenti anche nelle province di Trapani, Caltanissetta e Catania. Secondo gli inquirenti avrebbe in qualche modo pilotato questa bancarotta, distraendo i beni all’interno del magazzino. Non solo: avrebbe persino occultato i documenti contabili per non far ricostruire lo smistamento di merce e denaro.

Nascoste scritture contabili e distratti beni

Secondo le fiamme gialle l’uomo avrebbe commesso in serie degli illeciti sottraendo rimanenze di magazzino per un valore di circa 170 mila euro. Nel contempo avrebbe impedito la ricostruzione della situazione economica della ditta, occultando gran parte delle scritture contabili e fiscali obbligatorie. Secondo l’ipotesi investigativa l’impresa, aperta nel corso del 2021, sin dall’origine sarebbe stata caratterizzata da una “mala gestio”. E questo avrebbe portato, nel maggio del 2023, il tribunale di Palermo a disporre l’avvio della procedura di liquidazione giudiziale. A quell’epoca fu conclamato lo stato d’insolvenza.

La misura cautelare

Le attività svolte dai militari della compagnia di Partinico hanno anche permesso di evidenziare un’esposizione debitoria nei confronti dell’erario. Oltre 50 mila euro di imposte non versate al fisco, somma accumulata in sole due annualità. Il tutto ricostruito pur in assenza dei bilanci e della documentazione fiscale “artatamente occultata dall’impresario”. L’autorità giudiziaria ha quindi emesso nei confronti dell’imprenditore una misura cautelare personale. Prevede per l’indagato l’interdizione, per la durata di dodici mesi, dalle attività inerenti l’esercizio di imprese, anche per interposta persona.

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