Rischiano di finire a processo nove persone che sarebbero coinvolte nella presunta bancarotta fraudolenta relativa agli storici Bar Alba di Palermo di piazza Don Bosco e di Valdesi, finiti sotto sequestro nel luglio dell’anno scorso.
Chiusa l’inchiesta, il procuratore aggiunto Sergio Demontis ed il sostituto Andrea Fusco si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio.
Le nove persone, con ruoli diversi nelle società, ne avrebbero determinato il dissesto.
La notizia viene riportata dall’edizione odierna del Giornale di Sicilia.
Potrebbero finire a processo dunque, l’ex gestore dei bar Giuseppe Tarantino, colui che gli subentrò nella gestione, Giuseppe Caronia, ex sindacalista e padre della deputata regionale Marianna Caronia, le loro rispettive mogli, Giovanna Porcelli e Susanna Castania, l’avvocato Marcello Madonia, il commercialista Ermelindo Provenzani, Ermelinda Salvia, ex liquidatrice delle due società che avevano gestito i bar prima del fallimento, Epifanio Arcara, commercialista, e Filippo Arcara, che avevano un ruolo nelle società.
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, aveva permesso di accertare presunte irregolarità nelle fasi che avevano prima portato al fallimento della società «N. pasticceria Alba», riconducibile a Tarantino, dopo aver acquisito nel 2009 l’azienda dagli originari proprietari, e dei suoi rami d’azienda «Bar Alba srl» e alla «Pasticceria Alba srl», e poi all’acquisizione da parte della «Apr srl», gestita da alcuni degli altri indagati.
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