Bambini a digiuno alla scuola materna del Cep a Palermo, non avevano le posate per poter consumare il pasto della mensa. Stesso incredibile problema al plesso “Paulsen” dell’istituto “Margherita Hack” dove ci si è arrangiati a mangiare con le mani. Ieri l’esordio del servizio in queste due scuole ha letteralmente fatto flop. La società che gestisce il servizio si scusa per l’inconveniente. Ma il problema in realtà non è solo delle posate. Si dovrà valutare anche il dilemma legato alla competenza dello sporzionamento dei pasti. Insomma, un problema dietro l’altro.

Al Cep senza cibo

I piccoli della materna del Cep sono quindi rimasti a digiuno. Ieri sarebbe dovuto partire il servizio mensa per tre sezioni della scuola dell’infanzia. Era stato allestito tutto: la sala, i nuovi arredi, i genitori hanno regolarmente pagato il servizio. Ma si sono concatenati una serie di problemi. Il pasto è stato consegnato senza bolla di accompagnamento ma, soprattutto, senza le posate. “Come si fa a controllare la corretta conservazione del pasto senza la bolla? Come si può mangiare senza le posate?” si legge in un post su facebook dell’istituto comprensivo “Giuliana Saladino”.

Disguido non risolto

La società che gestisce la refezione, la Vivenda spa, si era impegnata a risolvere tutto in mattinata facendo avere le posate. Ma dopo un’ora e mezza il cibo ha perso il requisito per essere consumato, visto che è non è stato possibile misurarne la temperatura e valutare il tempo di confezionamento. Tutti requisiti necessari per tutelare la salute dei piccoli alunni. “Abbiamo già formalmente protestato col Comune di Palermo per questa vergogna!” tuonano sempre dall’istituto.

Il problema degli addetti

Ma c’è anche un altro problema che è sorto. Chi sporziona e serve i piatti? La ditta che gestisce non dovrebbe farlo, allo stesso modo anche gli operatori scolastici sostengono che non avrebbero queste competenze. Al plesso “Paulsen” il problema si è “risolto” addentando la carne con le mani, superando quindi gli ostacoli delle posate e dello sporzionamento. Ma è chiaro che la vicenda deve essere urgentemente superata. “Vergognoso – dice una delle mamme -, i bambini digiuni, noi genitori a lavorare e siamo dovuti scappare dall’altra parte della città per andare a prendere i bambini. Mancavano le posate, non ci voleva niente a mandare un messaggio al gruppo delle mamme per procurare posate usa e getta. Hanno dovuto creare giustamente disagio a noi genitori e in primis ai nostri piccolini che sono rimasti a digiuno, vergogna”.

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