Una bambina di 7 mesi arrivata in coma sabato scorso al pronto soccorso dell’ospedale di Cristina di Palermo.
Dalle analisi è risultata positiva alla cannabis. La vicenda viene raccontata da Repubblica Palermo.
La piccola avrebbe inalato una grande quantità di cannabis.
Per Palermo è una emergenza senza precedenti, perché si tratta del diciannovesimo caso di bambini arrivati in ospedale in overdose dall’inizio dell’anno.
Il padre è un trafficante di droga
Ma c’è di più: il padre della bambina è un trafficante di droga arrestato in un’operazione dei carabinieri nel quartiere Sperone l’anno scorso. L’uomo si trova agli arresti domiciliari, ed evidentemente fa uso di droga che fuma.
La piccola affidata a una parente
Dopo le cure dei sanitari, per fortuna, la bambina adesso sta meglio. La Procura per i Minorenni l’ha affidata ad una parente ed è partito un procedimento civile che potrebbe determinare l’allontanamento della piccola dal nucleo familiare. Sembrerebbe che ai tempi del blitz allo Sperone, i magistrati avevano già chiesto l’allontanamento della sorellina dalla famiglia, ma fino ad oggi non era stato preso alcun provvedimento.
Adesso questo nuovo dramma che coinvolge l’ennesimo minore indifeso, mentre in città è anche emergenza crack come da tempo denuncia l’associazione Sos Ballarò con assemblee pubbliche e cortei.
L’importanza della prevenzione
A Palermo, secondo i dati della Prefettura, l’età dei consumatori di droga continua a scendere.
E come detto, dall’inizio dell’anno, sono stati 19 i bimbi ricoverati in overdose all’Ospedale dei Bambini.
Anche la procuratrice per i minorenni, Claudia Caramanna, ha lanciato l’allarme.
Servono prevenzione e un protocollo di interventi in questi casi: si sono già tenute diverse riunioni con forze dell’ordine, operatori sociali e sanitari.
Il precedente a fine novembre
Appena il 28 novembre un bimbo di 13 mesi è stato soccorso all’ospedale dei Bambini dopo che aveva ingerito della cannabis. I medici in servizio al pronto soccorso nel corso degli accertamenti e una Tac hanno riscontrato una frattura cranica. I sanitari hanno contattato le forze dell’ordine e la procura per i minorenni.
Sono in corso indagini e perquisizioni in casa dei genitori.
Il bambino è stato affidato al direttore sanitario dell’ospedale.
Gli agenti di polizia chiamati dai medici del pronto soccorso hanno sentito i genitori del piccolo per cercare di ricostruire quanto avvenuto.
Durante le prime fasi dell’indagine i genitori hanno negato che il piccolo avesse potuto ingerire droga in casa. L’unica cosa certa che il bambino è risultato positivo alla cannabis ed è stato ricoverato in osservazione.
Da stabilire anche le cause della frattura al cranio riscontrata dopo la tac. Le condizioni del piccolo sono in netto miglioramento.
Altri tristi precedenti
Ad ottobre un bambino di quattordici mesi, in overdose da hashish, è stato trasferito, con elisoccorso del 118, da Lampedusa all’ospedale Di Cristina a Palermo e ricoverato in Terapia intensiva per monitorare possibili danni cerebrali.
La procura per i minorenni lo ha affidato al direttore sanitario. A Palermo è una storia che si ripete. Le vittime spesso sono i figli piccolissimi di genitori con problemi di tossicodipendenza che si intossicano casualmente e finiscono in corsia.
I bimbi in overdose hanno tutti la stessa sintomatologia caratterizzata da torpore e sonnolenza.
Si tratta di bambini intossicati, da zero a due anni. Nel sangue dei bambini si trovano anfetamine, benzodiazepine, cannabinoidi, ecstasy, cocaina, metadone e oppiacei. In uno degli ultimi casi un padre diede alla figlia di tre anni il metadone al posto dello sciroppo per la tosse.
Una bambina di nove mesi finì invece in coma per avere ingerito alcune dosi di hashish in casa di amici dei genitori. La cronaca ha registrato anche la storia di un bambino entrato in overdose per aver mangiato la cocaina lasciata sul tavolo dal compagno della madre.
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