Il maxi ampliamento del cimitero a Bagheria, nel Palermitano, entra nella sua concreta fase di attuazione. In questi giorni gli uffici e l’amministrazione comunale hanno approvato in linea tecnica e amministrativa il progetto di uno stralcio del “Lotto A” del piano attuativo. Completato un primo stralcio di lavori. Si tratta di un’opera faraonica, vista nel suo totale complesso: si parla della disponibilità a realizzare in quest’area 7.832 posti-salme che significherebbe dare garanzia di autonomia per i prossimi 20 anni alla città.
L’esproprio dei terreni
Per questo lotto in fase di realizzazione serviranno 247 mila euro tra lavori edili veri e proprio, espropri e opere di urbanizzazione. L’attuazione degli interventi comporterà per l’appunto l’espropriazione di terreni di proprietà privata siti nel territorio comunale di Bagheria. Per questa operazione sarà necessario dichiarare la pubblica utilità nei modi e termini previsti dalla legge. Attraverso il piano regolatore generale, a suo tempo, i tecnici hanno apposto il vincolo preordinato all’esproprio.
Dove ricade l’area
L’area in cui avverrà questo ampliamento del camposanto è la strada vicinale III Marino. Il piano per l’ampliamento cimiteriale è stato prodotto con relazione tecnica, inquadramento territoriale, planimetrie, relazione geologica, paesaggistica e igienico-sanitaria. I tecnici interni del Comune lo hanno redatto, realizzato in particolare dal servizio Pianificazione diretto dall’architetto Maria Piazza incardinato nella direzione V Lavori Pubblici. L’ampliamento ricade nelle aree che nel Prg sono indicate con il simbolo F1 “Attrezzature e servizi urbani e territoriali ed impianti tecnologici”, FF Cimitero, F2 “Spazi pubblici attrezzati” e Vp Verde pubblico attrezzato ed infine F2 P “Aree destinate a parcheggi”.
Cimitero esistente oramai saturo
Le opere di ampliamento prevedono diverse novità che rispondono ai bisogni della città. Il tutto sulla base di studi. Non solo di tipo storico ma anche di analisi dei dati statistici Istat relativi a tasso di mortalità della popolazione e necessità di servizi. La saturazione del camposanto è oramai quasi raggiunta e comporta l’impossibilità ad eseguire ulteriori estumulazioni tanto da dover ricorrere al deposito delle salme all’interno della camera mortuaria in attesa delle relative sepolture.
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