Sgominata nella notte una baby gang composta da 11 ragazzi tra i 18 e i 20 anni che hanno messo assegno in appena tre mesi 21 tra rapine e furti. Il loro raggio d’azione era il centro storico di Palermo. Le vittime tutte giovani che al termine di una serata tornavano a casa.
“E’ stata una risposta importante per la città. La garanzia che chi commette un reato viene rintracciato e identificato. E’ un segnale importante perché le modalità delle forme di aggressione da parte del branco danno un senso di insicurezza. Una persona che passeggia nel centro in città non può essere rapinato”.
Baby gang: le parole di Marco Basile
Marco Basile, capo della squadra mobile di Palermo, sin dal suo insediamento ha sottolineato l’importanza di dare risposte alla città. Sia sul fronte del contrasto alla microcriminalità che all’organizzazione cosa nostra. “Questa operazione rappresenta proprio l’attenzione che abbiamo anche per fronteggiare fenomeni come quello della baby gang – aggiunge Basile – E’ un fenomeno che crea proselitismo e imitazione di criminalità anche spicciola . Certo è legato al degrado sociale e all’uso di stupefacenti diffuso tra i giovani. Bisogna lavorare molto anche sul fronte della prevenzione oltre che sul contrasto di questi fenomeni”.
Angelo Pitocco: “I ragazzi sono indotti dalle dinamiche del branco”
“Sgominare questa banda è molto importante perché si tratta di un fenomeno di microcriminalità giovanile espressione. Come scrive il gip nell’ordinanza di criminalità di branco che può destare molta preoccupazione. Non solo per i beni che vengono sottratti, ma perché i ragazzi sono indotti dalle dinamiche del branco a commettere crimini sempre più preoccupanti, atti dimostrativi che si auto alimentano. In questo caso gli indagati avevano commesso 21 reati e così fermare questa escalation è stato sicuramente importante”. E’ quanto afferma il tenente colonnello Angelo Pitocco, comandante del gruppo di Palermo. Si è pronunciato in merito all’operazione con la quale è stata sgominata a Palermo una baby gang composta da 11 giovanissimi per lo più tra i 18 e i 20 anni.
“Sulle dinamiche interne al gruppo sono ancora in corso indagini. Per lo più i giovani si vedevano in centro nella zona di via Maqueda e dopo avere trascorso la serata nottetempo quando si trovavano davanti alle vittime spesso isolate o al massimo composte da due o tre persone entravano in azione”. Ha aggiunto Pitocco: “In un’occasione è anche spuntata una pistola. In maggioranza le vittime erano uomini solo in un caso erano stati presi di mira tre giovani e tra loro c’era una donna. Le vittime venivano sopraffatte perché il branco era più numeroso e riuscivano ad avere la meglio su chi stava tornando a casa”.
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