Un’opera per bambini e famiglie che vede in scena una compagnia straordinaria e pluripremiata di ragazzi Down.
È “Babbelish, ovvero i fratelli gabbati”, in scena da domani, mercoledì 30 novembre, al Teatro Massimo di Palermo (Sala Grande). Spettacoli rivolti alle scuole i primi, poi sabato 3 e domenica 4 alle 11.30 repliche aperte alla città.
In scena, accanto ad attori normodotati, la Compagnia Dadalchemici, formata da ragazzi Down che, grazie a un’intensa esperienza creativa e collettiva, hanno intrapreso un importante percorso di crescita, autonomia, creatività, capacità di ascolto ed espressione, sviluppando una confidenza con il lavoro attoriale di alto livello.
In scena, insieme con loro, Italo Proferisci, Claudio Levantino, Francesca Mazzara, e poi Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi che sono anche i registi e gli autori della drammaturgia.
Babbelish parla di una società addormentata, il cui unico interesse è ottenere dosi di tranquillità giornaliera. Mr Babbel scopre che masticare un copertone gli dà un senso di sazietà fisica e mentale. La gomma viene prodotta, venduta e guadagna il mercato perché da senso di tranquillità. È così che una società masticante sazia non soltanto lo stomaco ma mette a tacere anche i suoi impulsi intellettuali: la voglia di scoprire cose nuove, di porsi domande, di contestare, di crescere, di creare, di essere visionari. A risvegliare la società dal torpore e dalla dipendenza sarà un gruppo di ominidi di una foresta, apparentemente semplici, apparentemente non evoluti, interpretati da ragazzi affetti dalla sindrome di Down.
Progetto in collaborazione con il Teatro Franco Parenti di Milano e il Centro culturale Le Toboggan di Lione. Regia e drammaturgia di OperAlchemica, musiche di Pasquale Corrado, direttore Daniele Malinverno, scene e costumi di Igor Scalisi Palminteri, assistente alla regia Simona Stranci, luci Luigi Biondi.
“L’opera Babbelish – spiegano Di Gangi e Giacomazzi di Operalchemica – è nata pensando proprio a questi ragazzi Down, al loro atteggiamento, alla loro parola: ognuno di loro è attore creativo dello spettacolo. Il lavoro di preparazione all’opera e lo spettacolo intendono contribuire a sviluppare la loro capacità di autodeterminazione e mostrare come un lavoro teatrale riesce a mettere in risalto le effettive potenzialità del diversamente abile”.
Il progetto Babbelish, così, sottende il sottile obiettivo di offrire un’espressione nuova al disagio dando voce ai desideri e alle emozioni dei disabili, al linguaggio poetico di cui sono capaci che spesso si esprime con difficoltà e che il teatro può contribuire a liberare. Il limite dei disabili diventa la vera risorsa.
Commenta con Facebook